A lungo relegate in soffitta o, nel migliore dei casi, in un angolo oscuro dei banchi del mercato, le cassette VHS sono tornate prepotentemente di moda, al punto che sono battute all’asta a prezzi da capogiro grazie alla nostalgia e all’interesse degli investitori.
Ad esempio, una videocassetta di “Guerre stellari”, film uscito nel 1977, anno in cui furono messe in vendita le prime videocassette negli Stati Uniti, è stata aggiudicata per oltre 10.000 dollari. E ancora: in una vendita organizzata da Heritage Auctions lo scorso mese a New York, una videocassetta di “Ritorno al futuro” è stata venduta per 75.000 dollari, mentre “I Goonies” e “Lo squalo” hanno raggiunto rispettivamente 50.000 e 32.500 dollari.
Uno dei nastri della serie “Rambo” è stato aggiudicato per 22.500 dollari. Finora le videocassette non valevano praticamente più nulla e la rarità – che riuscivano a essere vendute per centinaia di dollari – riguardavano film non disponibili online oppure titoli di nicchia.
Ma la nuova moda sta prendendo piede: si distinguono i grandi blockbuster della prima metà degli anni ’80, a patto che i film soddisfino gli standard di qualità. Le prime edizioni o le copie esclusive hanno un valore maggiore. Una cassetta VHS di una serie limitata o la prima trasmissione di un film, nella sua confezione originale e non aperta, sono quelli più gettonati.
Tra i titoli che fanno più gola agli aficionados, la grande trilogia dei primi film distribuiti in VHS negli Stati Uniti: “MASH”, “Patton” e “The Sound of Music”, distribuiti nel 1977 dalla 20th Century Fox e dalla Magnetic Video.
Il prezzo? “È davvero difficile da dire. Direi che si tratta di cifre a sei zeri, forse sette”, afferma Jay Carlson, direttore di VHS presso Heritage Auctions, una posizione creata solo pochi mesi fa. Molti collezionisti veterani si chiedono come mai questa improvvisa impennata, 16 anni dopo l’ultima uscita di un film in questo formato (“A History of Violence”).
Basti pensare che gli ultimi videoregistratori sono stati prodotti nel 2016. Nell’ultimo decennio, diversi elementi culturali essenziali sono diventati oggetti da collezione, dalle scarpe da ginnastica ai videogiochi o, ora, alle videocassette. Per alcuni, hanno persino sostituito oggetti di valore culturale come francobolli o monete.
La rinascita del VHS sta mobilitando l’intero settore dei collezionisti: crescono i gruppi Facebook specializzati, proliferano i servizi di accreditamento dell’autenticità e della qualità dei nastri e si mobilitano i bookmaker per offrire questo prodotto.
Secondo gli esperti, il mercato delle VHS è potenzialmente superiore a quello dei videogiochi, che lo scorso anno hanno registrato vendite superiori a 1 milione di dollari. Questo perché non è detto che siano tutti i collezionisti patiti di giochi, anzi. E invece, chi è che non ha mai visto un film?
fonte agi.it