Non si può più parlare di “inflazione transitoria”. È il monito lanciato dal presidente della Fed, Jerome Powell, nel corso della sua testimonianza al Congresso, a circa una settimana dalla nuova nomina alla guida della banca centrale Usa da parte del presidente Joe Biden.
“È un buon momento per la Fed per ritirare la definizione ‘transitoria’ per l’inflazione”, ha affermato Powell sottolineando che il termine “transitoria” si riferisce a non lasciare dei segni permanenti sui prezzi. Allo stesso tempo il presidente dell’istituto centrale ha messo in guardia: i rischi di un’inflazione più alta sono aumentati. “In generale”, ha spiegato il numero uno della Fed, “i prezzi più alti che stiamo vedendo sono collegati a squilibri sul fronte dell’offerta e su quello della domanda che possono essere riferiti alla pandemia e alla riapertura dell’economia. Ma può essere anche il caso che gli aumenti dei prezzi si siano diffusi in modo più ampio e penso che il rischio di un’inflazione più alta sia aumentato”.
Di fronte alle accresciute pressioni inflazionistiche, Powell ha aperto a un tapering più aggressivo, ovvero alla riduzione dell’acquisto di titoli sul mercato.
“È appropriato discutere di un’accelerazione del tapering”, ha osservato il presidente della banca centrale Usa. “Non abbiamo ancora preso una decisione sulla riduzione degli acquisti ma i dati di novembre su inflazione, salari, consumi mostrano che a questo punto l’economia americana è molto forte e le pressioni inflazionistiche molto alte – ha detto – Perciò, secondo me, sarebbe appropriato valutare una riduzione dei nostri acquisti di titoli, cosa che abbiamo già annunciato, con qualche mese di anticipo».
Ha precisato: “Avete visto la nostra politica addattarsi e la vedrete continuare ad adattarsi”. La Fed al momento ha deciso di ridurre di 15 miliardi di dollari al mese gli acquisti ma possibili modifiche saranno discusse al vertice dell’istituto centrale previsto a metà mese.
Powell ha quindi messo in guardia e avvertito sull’impatto della nuova variante Omicron sulla ripresa e sull’inflazione. “Una maggiore preoccupazione per il virus potrebbe ridurre la disponibilità delle persone a lavorare in presenza, rallentando i progressi sul mercato del lavoro e intensificando i problemi nelle catene di approvvigionamento”, ha affermato Powell. Di conseguenza, ha aggiunto, “sono aumentati i rischi di una maggiore inflazione”.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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