Casse piene per il fisco scozzese. Le entrate fiscali relative ai tributi che l’esecutivo centrale di Londra ha devoluto a quello locale di Edimburgo continueranno a crescere almeno fino all’anno di imposta 2027-28. È questo il dato centrale del Report pubblicato alla fine di maggio dalla Commissione fiscale scozzese: un organismo indipendente che mette sotto esame e traccia l’andamento dell’economia della nazione celtica nel prossimo quinquennio e fornisce una serie di preziosi strumenti di analisi al Governo locale. In particolare, per l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Income Tax), la principale imposta gestita in autonomia dalla Scozia, la Scottish Fiscal Commission prevede una crescita da 14,386 miliardi di sterline nel 2022-23 a 18,298 miliardi nel 2027-28.
Imposta sui redditi scozzese, Edimburgo conferma le cinque aliquote
Entrato in vigore nel periodo d’imposta 2018/2019, il sistema scozzese a cinque aliquote si caratterizza per una maggiore progressività rispetto a quello a tre aliquote, applicato nel resto del Regno Unito. La maggiore diversificazione delle aliquote consente, in particolare, di tutelare i contribuenti che percepiscono redditi più bassi. Come da tradizione, le aliquote per l’anno fiscale in corso sono state pubblicate a inizio aprile. Sia in Scozia che nelle altre nazioni del Regno Unito la soglia oltrepassata la quale scatta la tassazione sul reddito delle persone fisiche è fissata a 12.571 sterline. Il governo scozzese introduce una prima aliquota del 19% per i redditi fra 12.571 e 14.732 sterline, una seconda del 20% per la fascia 14.733-25.688, una terza del 21% per i redditi compresi fra 25.689 e 43.662 e una quarta del 41% per quelli fra 43.663 e 150mila sterline. Per i redditi oltre 150.000, inoltre, si applica il top rate del 46%. Nel resto del Regno Unito, invece, l’aliquota di base (20%) è applicata in modo “piatto” a tutti i redditi da 12.571 a 50.270 sterline. Troviamo poi l’aliquota del 40% (43.663-150.000) e quella del 46% per i redditi oltre 150mila sterline.
Il futuro andamento di altri tributi
Oltre all’imposta sui redditi delle persone fisiche, sono altri due i tributi devoluti da Londra a Edimburgo: la Land and Buildings Transaction Tax (Lbtt)– relativa alle transazioni di terreni e fabbricati – e la Scottish Landfill Tax (Slt) sullo smaltimento in discarica. Si tratta di due tributi che hanno sostituito quelli Made In London, in vigore precedentemente, con un’impostazione a più aliquote per tenere conto delle condizioni economiche del contribuente. Nel caso dell’imposta sulle transazioni immobiliari, la Commissione prevede una crescita delle entrate da 797 milioni di sterline nel 2022-23 a 987 milioni nel 2027-28. In calo costante, invece, gli incassi previsti per la tassa sullo smaltimento in discarica, che nello stesso arco temporale passerebbero da 121 a 17 milioni di sterline: una previsione che appare legata all’obiettivo del Governo scozzese di puntare sul riciclo e sulla riduzione drastica della produzione di rifiuti.
Inflazione, fisco e entrate tributarie
La Commissione fiscale scozzese lega la prevista crescita generale delle entrate fiscali all’aumento dell’inflazione, con un balzo dell’indice dei prezzi al consumo del 9,1% in maggio. “L’aumento dell’inflazione – si legge nel Report – contribuirà all’incremento delle entrate fiscali perché una maggiore crescita nominale dell’economia a soglie fiscali fisse farà in modo che l’imposta sul reddito […] generi maggiori entrate”. Questo quadro di crescita delle entrate fiscali si lega alle prospettive economiche più generali. Da questo punto di vista, la Commissione prevede un aumento del 2,1% del prodotto interno lordo nel 2022 – frutto anche del rimbalzo dell’economia – seguito da una flessione all’1,1% nel 2023-24.
fonte fiscooggi.it