La notizia della riforma fiscale, con l’introduzione delle 4 nuove aliquote Irpef, ha aperto la corsa alle analisi su chi risparmia di più e di meno dal prossimo anno in termini di tasse. L’operazione Draghi per il nuovo sistema di tassazione strizza l’occhio senza dubbio al ceto medio italiano. Molto più nebuloso è invece il futuro dei redditi bassi.
Intanto è arrivato il via libera definitivo alla Legge di bilancio 2022: al suo interno la conferma dei 4 nuovi scaglioni e la novità della clausola salva Bonus fiscale, secondo cui il trattamento integrativo di 100 euro sarà confermato per i redditi fino a 15 mila euro, e in parte fino a 28 mila euro.
L’obiettivo è quello risolvere il gap di prelievo fiscale che svantaggia attualmente la fascia tra 28 mila e 55 mila euro di reddito. Quali famiglie allora avranno più vantaggi da questa revisione degli scaglioni di imposta? Vediamo nei prossimi paragrafi le analisi dei dati e lo strumento di calcolo del risparmio netto per ogni fascia di reddito.
Gli attuali scaglioni Irpef 2021 prevedono 5 fasce di prelievo fiscale per le famiglie italiane:
– 1° scaglione: contribuenti con reddito compreso tra 0 e 15.000 euro. L’aliquota Irpef è pari al 23% e corrisponde, in caso di reddito pari 15.000 euro, ad una tassazione di 3.450 euro. Si ricorda che non è dovuto nulla per i redditi fino ad 8.174 euro;
– 2° scaglione: contribuenti con reddito tra 15.001 e 28.000 euro. L’aliquota Irpef prevista è del 27%. A partire dal secondo scaglione in poi si applica l’aliquota successiva solo per la parte eccedente di reddito. (450,00 + 27% sul reddito che supera i 15.000 euro);
– 3° scaglione: contribuenti con redditi compresi tra 28.001 e 55.000 euro. L’aliquota Irpef è pari al 38%, che si applica solo per la quota di reddito che supera i 28 mila euro, e fino ai quali si applica l’aliquota precedente del 27%. (960,00 + 38% sul reddito che supera i 28.000 euro);
– 4° scaglione: contribuenti con reddito compreso tra i 55.001 e i 75.000 euro. In questo caso l’aliquota da corrispondere sulla parte eccedente la quota di 55.000 euro è pari al 41%. (220,00 + 41% sul reddito che supera i 55.000 euro);
– 5° scaglione: contribuenti il cui reddito supera i 75.000 euro, e l’aliquota Irpef applicata è del 43% (420,00 + 43% sul reddito che supera i 75.000 euro).
Inoltre, la Legge di Bilancio 2021 ha reso strutturale il taglio del cuneo fiscale con l’ulteriore detrazione fiscale per i redditi fino a 40mila euro, introdotta dalla seconda metà dello scorso anno, in sostituzione del bonus Irpef. Per garantire l’applicabilità della misura, è stato necessario un provvedimento correttivo (D.L. n. 182 del 31 dicembre 2020), entrato in vigore il 1° gennaio 2021, in base al quale, l’ulteriore detrazione spetta mensilmente per le prestazioni rese dal 1° gennaio 2021, nei seguenti importi:
– 960 euro, aumentata del prodotto tra 240 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 7.000 euro se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 28.000 euro ma non a 35.000 euro;
– 960 euro, se il reddito complessivo è superiore a 35.000 euro ma non a 40.000 euro. La detrazione spetta in misura corrispondente al rapporto tra l’importo di 40.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 5.000 euro.
Dal 2022 le cose non staranno più così. La nuova manovra di Palazzo Chigi per il prossimo anno vede una razionalizzazione delle aliquote Irpef e il taglio dell’Irap.
In più l’accordo trovato tra le forze di maggioranza, e reso ufficiale dall’approvazione della Manovra avvenuta il 30 dicembre 2021, ha previsto una riforma Irpef con 4 aliquote anziché le 5 che conoscevamo. Sparisce l’aliquota al 41%, ma non solo.
In pratica vedremo dal 2022 l’Irpef a 4 aliquote, un nuovo sistema delle detrazioni che riassorbe il bonus Renzi-Gualtieri da 100 euro massimo, e dovrebbe portare vantaggi a tutte le fasce di reddito, con picchi di risparmio fra i 35 e i 55mila euro lordi annui.
Oltre a ciò diremo l’Irap andrà in soffitta per 890 mila ditte individuali e professionisti e 11 mila start up innovative.
Il prelievo fiscale dal prossimo anno verrà applicato quindi secondo 4 fasce di reddito:
– aliquota al 23% per la fascia di reddito fino a 15 mila euro;
– aliquota al 25% (dall’attuale 27%) per la fascia di reddito 15-28mila euro;
– aliquota al 35% (dall’attuale 38%) per la fascia di reddito 28-50mila;
– sopra i 50mila euro di reddito si passa al 43% di aliquota.
In base a queste novità è interessante capire chi ci guadagna e quanto si potrà risparmiare in termini di tasse 2022. Sono già state fatte alcune proiezioni.
Come anticipato la nuova operazione fiscale firmata Draghi dovrebbe portare vantaggi a tutte le fasce di reddito, con picchi di risparmio tasse fra i 35 e i 55mila euro lordi annui.
Oltre a ciò diremo l’Irap andrà in soffitta per 890 mila ditte individuali e professionisti e 11 mila start up innovative.
Da notare il fatto che l’imposta netta cala per tutte le fasce di reddito. Questo si traduce in un primo punto di vantaggio fiscale. L’Irpef del 2022 sarà più bassa di 7 miliardi, distribuiti tra lavoratori – dipendenti e autonomi che non scelgono la flat tax – e pensionati.
C’è però da dire che l’occhio di Draghi e del suo governo guarda con più attenzione al ceto medio italiano, in particolare i redditi sui 40 mila euro. L’ex vice ministro delle Finanze del governo Renzi, Enrico Zanetti, prevede che il passaggio a 4 aliquote “determinerà un risparmio massimo di 920 euro ai contribuenti con reddito imponibile lordo di 50 mila euro”. Sotto quella soglia di reddito, spiega Zanetti, “i risparmi saranno inferiori e crescenti; sopra saranno inferiori e decrescenti fino a stabilizzarsi a 270 euro a partire da 75 mila euro di reddito imponibile lordo in poi”.
Tralasciamo i redditi più bassi fino a 8 mila euro (perché questi sono di fatto esclusi dalla scala Irpef per via della no tax area). Riportiamo qualche esempio dall’elaborazione di Caf-cia per ItaliaOggi.
Ci riferiamo a quella fascia di cittadini con un reddito talmente basso da essere esclusi dal sistema di tassazione Irpef. Questa verrà leggermente rimodulata senza impatto sostanziale. Ci dovrebbe essere una lieve rimodulazione con l’innalzamento per qualche centinaio di euro per i pensionati (oggi poco più di 8 mila euro) e per gli autonomi (oggi 4.800 euro), mentre non dovrebbe salire per i lavoratori dipendenti, che oggi si attestano a 8.145 euro.
In base all’elaborazione per ItaliOggi, un reddito da 50mila euro in base al sistema attuale di 5 aliquote, avrà una quota imponibile pari a 15.320 euro.
Applicando invece il sistema di 4 aliquote, l’imponibile scende a 14.400 euro con un risparmio di imposta effettivo di 920 euro (sfiora in pratica i 1000 euro di risparmio tasse).
Per i redditi che superano i 50 mila euro, prendendo ad esempio un reddito annuo di 70 mila euro (quindi che rientreranno nell’ultimo scaglione del 43% di imposta), dalla simulazione Caf-cia risulta un risparmio pari a 370 euro, che scende a 270 per un reddito oltre gli 80 mila.
Citando le stime del Il Sole 24 ore, fra 40 e 45mila euro di reddito lordo annuo il risparmio medio, rispetto a quello attuale arriva al 6,4%, con una punta del 7,5% per i dipendenti e uno sconto del 3,9% per gli autonomi (4,2% per i pensionati).
Tradotto, un risparmio medio tra i 620 e 770 euro (in base ovviamente al reddito effettivo).
Per questi redditi il risparmio non si avrà tanto sull’aliquota Irpef, quanto piuttosto sulla revisione delle detrazioni.
Per questa fascia il risparmio emdio si aggira tra i 200 e 300 euro.
Insomma, a conti fatti, i risparmi veri sull’Irpef iniziano a farsi sentire per redditi da 45 mila euro e 50 mila euro. Oltre la curva comincia di nuovo a riscendere.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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