La lotta all’evasione fiscale non è un problema solo italiano.
Il Fisco britannico gioca d’anticipo sull’elusione fiscale. Con una novità introdotta dall’ultima legge finanziaria, da quest’anno l’agenzia delle entrate britanniche pubblicherà sul proprio sito i nomi dei soggetti sospettati di essere promotori sul mercato di schemi fiscali elusivi. Da questo punto di vista, la novità rappresenta un’ulteriore evoluzione della campagna di comunicazione e delle misure messe in campo dall’Hmrc (Her majesty’s Revenue and Customs, l’agenzia fiscale britannica) già da qualche anno.
’obiettivo è aiutare i cittadini a riconoscere e diffidare delle soluzioni fiscali sospette anche passando attraverso la segnalazione degli stessi promotori che le propongono sul mercato delle consulenze fiscali.
Un altro scopo collegato è anche quello di operare una sorta di debunking delle informazioni fiscali fuorvianti messe in circolo per attirare maggior clientela. L’iniziativa s’inserisce inoltre nello sforzo aggiuntivo che il governo britannico ha richiesto al Fisco di Sua Maestà per contrastare più in generale i fenomeni elusivi e l’evasione fiscale, per i quali ha accordato all’Hmrc un finanziamento aggiuntivo di 292 milioni di sterline in tre anni. Solo da questa misura specifica, il governo britannico punta a recuperare 5 milioni di sterline già quest’anno e ulteriori 125 milioni nel quinquennio successivo.
Già da tempo l’Hmrc mette a disposizione online informazioni ed esempi delle pratiche elusive più diffuse per rendere i cittadini più attenti e critici. La novità è che ora i contribuenti troveranno segnalati online sia i dettagli degli schemi potenzialmente illeciti sia direttamente i nomi dei soggetti che li promuovono, per esempio attraverso siti internet, insieme a tutti i soggetti in qualsiasi modo collegati a tali offerte. La pubblicazione scatterà sulla base di un sospetto da parte di un funzionario tributario autorizzato, quindi senza attendere il termine delle investigazioni, anche se vengono garantite sia la possibilità per i soggetti coinvolti di replicare ai sospetti del fisco sia la rimozione dei nomi degli operatori che dovessero essere stati indicati erroneamente. L’Hmrc pubblicherà anche le informazioni sui precedenti schemi elusivi già accertati. Le informazioni verranno aggiornate man mano che le indagini andranno avanti, in modo da dotare i cittadini di quanti più elementi possibile per identificare lo schema illecito ed evitare di sottoscriverlo.
Rispetto all’occultamento di operazioni imponibili al fisco, come avviene con l’evasione, e rispetto soprattutto all’utilizzo di legittime agevolazioni fiscali o tassazioni di favore che un Paese può prevedere apertamente per attrarre determinati business o per favorire o aiutare determinate categorie di contribuenti, l’elusione fiscale si realizza mettendo in atto schemi più o meno complessi che, pur rispettando il tenore letterale delle regole, ne forzano completamente lo spirito, portando a realizzare un vantaggio fiscale che il legislatore non aveva inteso accordare. Di solito si tratta di operazioni artefatte che non hanno alcun altro scopo reale se non quello di ridurre l’importo delle imposte dovute, ma che richiedono la capacità di muoversi in maniera disinvolta tra norme giuridiche nel mondo fiscale, societario e finanziario. A poterlo fare sono quindi consulenti specializzati, in grado di costruire piani a diverso livello sofisticati che poi vengono proposti a una clientela più o meno consapevole giocando sul confine spesso sottile tra il legittimo risparmio fiscale e l’illecito vantaggio elusivo.
A questo proposito le Entrate britanniche parlano di un vero e proprio “mercato dell’elusione fiscale”, che si distingue nettamente dalla corretta professione di consulenza nel campo dei servizi fiscali. È questo sottobosco specializzato che il fisco britannico vuole colpire con la nuova stretta: secondo quanto riporta l’Hmrc, si tratta oramai di circa 20-30 operatori ancora attivi nel campo delle consulenze fiscali elusive, per lo più di base offshore, ma anche con collaboratori di stanza nel Regno Unito. Secondo l’ultima stima delle Entrate britanniche sul periodo d’imposta 2020-2021, il fenomeno dell’elusione fiscale in Gran Bretagna si è già ridotto a un terzo rispetto agli ammanchi di una ventina di anni fa e oggi sottrae all’Erario 1,5 miliardi di sterline l’anno, all’incirca il 4% dell’intero tax gap, pari a circa 35 miliardi di sterline persi tra errori, dimenticanze e vere e proprie evasioni. Metà dell’elusione fiscale ha come protagoniste le imposte societarie, mentre circa 500 milioni di sterline vanno persi negli schemi elusivi proposti illecitamente ai comuni cittadini, soprattutto per ridurre il peso dei contributi o per alleggerire artificialmente il carico fiscale sulle plusvalenze. Ed è premendo sul tasto dell’informazione e della deterrenza che il Fisco vuole puntare a ridurre ancora di più queste forme di dispersione delle entrate erariali, divenute negli ultimi due anni ancora più preziose per il bilancio di qualsiasi Stato.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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