Le guerre non nascono mai per volontà dei popoli, ma dei loro capi. Quasi sempre nascono perché quando per errori commessi al momento di finire la guerra precedente. La II Guerra mondiale nasce dalla follia di Hitler, ma è figlia anche della pace di Versailles. Tutto ciò vale anche per quello che sta accedendo in Ucraina.
Con la fine dell’Unione Sovietica i confini tra Russia ed Ucraina sono stati disegnati su una carta geografica. Ma nessuno ha tenuto conto di alcune cose. Che fino ad un giorno prima erano un unica nazione. Con popolazioni (soprattutto mezzi militari) spostati da una parte all’altra, come ovvio accada in una nazione unica. 80 anni di Unione Sovietica non si cancellano con una segno di matita.
In Ucraina è successo anche un’altra cosa. Se è vero come è vero che si tratta di due popoli della stessa etnia russa, è anche vero che nel corso del secoli si sono differenziati. Ucraini e russi sono cugini, magari anche fratelli. Ma non sono la stessa cosa. Sono diversi. E per differenziarsi ulteriormente gli ucraini hanno scelto di avvicinarsi più agli Occidentali. In Occidente c’è un sistema di vita diverso. Non diciamo migliore, ma certamente diverso.
Ora due popoli diversi possono convidere tranquillamente, almeno fino a quando non c’è qualcuno che per un motivo o per un altro tende a sottolinearne le differenze. In Italia abbiamo il Sud Tirolo che storicamente non è mi stato italiano. Ma si vive tutti insieme tranquillamente. Se un giorno in Austria verrà fuori un pazzo e rivendicherà quei territori potrebbero sorgere problemi. E questo vale per tante terre di confine, in tutto il mondo.
Il pazzo oggi in Russia si chiama Putin. Che per motivi non ben chiari ha deciso di rivendicare parte di quei territori. Ha torto o a ragione non ci interessa. Di certo è passato dalla parte del torto invadendo l’Ucraina. Il problema di Putin non è solo che è pazzo. Ma che sembra vivere in una Russia di 40 anni fa. Quando l’Unione Sovietica era realmente un mondo a parte. Isolata dal resto dell’umanità. Oggi non è più così. Oggi in Russia arrivano le televisioni straniere, c’è internet. In 30 anni i russi si sono aperti al mondo. Non solo i miliardari, che stabilmente vivono all’estero. Ma una marea di russi passano l’estate in Europa. Sanno come si vive dalle nostre parti.
Putin sa benissimo che sia l’Unione Europea che la Nato non scenderanno mai sul campo di battaglia. Una guerra mondiale è esclusa. Non aveva calcolato le conseguenze delle sanzioni. Oggi la Russia non è un pianeta a se. La globalizzazione è arrivata anche da loro. Le sanzioni economiche hanno un peso che 40 anni fa non avrebbero avuto.
La storia insegna che una guerra di invasione finisce sempre male per gli invasori. Che possono anche vincere dal punto di vista militare. Ma non conquisteranno mai la popolazione. Una guerra contro un esercito in divisa si vince, se si è più forti. Contro un esercito di partigiani senza divisa non finisce mai. Per di più Putin avrà adesso contro non solo gli Oligarchi, quelli cui è stato in pratica bloccato il patrimonio. Ma avrà contro l’intera popolazione, quando inizierà a peggiorare la qualità della vita.
Putin ha sbagliato i suoi calcoli. Pensava che l’Occidente avrebbe blaterato, ma senza sanzioni gravi. Non è stato così. E la prima conseguenza è stato perdere l’appoggio della Cina. La Cina ha capito che l’Occidente avrebbe colpito duramente i suoi interessi, e si è fermata in tempo. Adesso deve trovare una via di uscita onorevole. Un accordo che possa in parte dare un senso alla sua follia. Non è facile. Perché a questo punto l’accordo deve farlo non con l’Occidente, ma con l’Ucraina, che non sarà disposta a cedere su nulla. Il tutto rischia di diventare uno stillicidio. Uno stillicidio che si potrà fermare solo quando i russi faranno fuori Putin.
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