Per capire cosa sta succedendo in queste ore tra Russia ed Ucraina, soprattutto per provare ad ipotizzare cosa potrà accadere consiglio a tutti di leggere l’articolo del vice-direttore di Repubblica, Francesco Guerrera, sul giornale di ieri.
Ovviamente non svela il finale di questa storia, sarebbe da folli. Ma fa un quadro preciso della situazione. Non ci dice perché Putin ha deciso di fare una mossa del genere. Fa capire come abbia certamente sbagliato la scommessa su quella che sarebbe stata reazione del mondo occidentale. Non che si aspettasse gli applausi, sia ben chiaro. Ma non si aspettava neanche una reazione così forte, compatta. Il mondo occidentale ha scagliato una vera e propria bomba nucleare. Un nucleare economico che ha sin da adesso effetti devastanti. Basti pensare a quello che sta accadendo già oggi nelle strade do Mosca, con la popolazione in cosa ai bancomat. Con un rublo che vale ogni ora di meno. Se non si esce al più presto da questo embargo economico senza precedenti, la Russia sarà alla fame.
Con una differenza rispetto al passato: prima della Rivoluzione del 1917 il mondo non era certamente così “piccolo” come oggi. Si faceva fatica a sapere cosa succedeva a pochi chilometri da casa. Poi fino alla fine dell’Unione Sovietica il muro non esisteva solo a Berlino, ce ne era uno virtuale che divideva il mondo. E nel mondo sovietico nessuno sapeva come si viveva in Occidente.
Oggi le cose sono diverse. Oggi in Russia tutti sanno come si vive fuori dai confini nazionali. Non lo sanno solo i miliardari, che hanno tanti soldi all’estero, e all’estero godono i frutti della loro ricchezza. Lo sanno anche i cittadini rimasti poveri, ma che vedono la TV, navigano su Internet. Oggi nessuno di loro è disposto a tornare indietro. Poi anche essere un poveraccio, ma nessuno dovrebbe impedirti almeno di sognare. E poi in un mondo globale nessuno può pensare davvero di isolarsi.
Putin sperava in una reazione più blanda. Con effetti meno disastrosi. L’Occidente unito ha lo ha sorpreso. Ed ha spaventato anche la Cina. La Cina era la grande arma a disposizione di Putin. Una superpotenza economica e militare. Con la Cina vicina lo Zar si sarebbe sentito più forte. Ma i cinesi hanno capito l’antifona. Non hanno nessuna intenzione di isolarsi come nei decenni scorsi. Hanno un’economia in fortissima espansione, non possono certamente fermarsi per dare una mano a Putin. E magari neanche per riprendersi Taiwan.
Come andrà a finire? L’Ucraina non si arrenderà facilmente. Putin lo sa bene. Sono della stessa pasta dei russi che hanno respinto prima Napoleone poi Hitler. La minaccia del nucleare è un pericolo, un Putin disperato potrebbe anche far ricorso all’arma estrema. Non lo farà subito. Tutto sta a vedere quanto tempo gli resta. Già adesso lo descrivono come un uomo solo nella sua Dacia, circondato dal cerchio magico. Ma prima o poi verrà fatto fuori. Politicamente, magari anche fisicamente.
Una cosa è certa: Putin non sarà fatto fuori dagli occidentali. Saranno i russi a farlo. Prima sarà, meglio sarà per il mondo. Nessuno però sa quando la cosa accadrà. La speranza è che succeda prima di qualche gesto estremo.
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