Sono pronti a ripartire i controlli anti-evasione da parte del Fisco, che insieme alla guardia di finanza riprenderà con le operazioni di verifica sui contribuenti. Nello specifico, si parla di almeno 120 mila controlli da effettuare nel prossimo 2022.
È attesa la data di martedì 9 novembre, quando sarà firmata la convenzione che stabilisce strategie ed obiettivi fra l’Agenzia delle entrate ed il ministero dell’Economia e delle finanze.
Nelle prossime attività di controllo, a quanto pare, il Fisco si concentrerà prevalentemente su quei contribuenti considerati a rischio di elevata pericolosità fiscale (come ad esempio coloro che hanno già tentato frodi, o chi ha sfruttato indebitamente crediti d’imposta), evitando di insistere su quelle realtà che sono state invece pesantemente fiaccate dalla crisi economica che ha colpito in seguito alla dichiarata emergenza sanitaria. Nel mirino dell’Agenzia delle entrate, anche coloro che hanno usufruito illecitamente di quelle agevolazioni fiscali elargite al fine di aiutare i cittadini in difficoltà, come finanziamenti a fondo perduto o bonus vari. Secondo quanto riferito da Il Messaggero, sarebbero già stati scoperti circa 800 milioni di crediti inesistenti per lavori di edilizia mai realizzati. Lo scopo, dunque, è quello di riavere indietro circa 15 miliardi di evasione, come raccomandato anche dallo stesso Pnrr.
Secondo quanto stabilito dal decreto Capienze, approvato lo scorso ottobre, l’Agenzia delle entrate, così come il resto delle amministrazioni pubbliche, avranno piena possibilità di effettuare controlli per identificare i trasgressori. Si tratta di una vera e propria novità, dal momento che, come ricorda il Messaggero, il trattamento dei dati personali da parte degli organi preposti sarà “sempre consentito se necessario per l’adempimento di un compito svolto nel pubblico interesse o per l’esercizio di pubblici poteri a essa attribuiti”.
L’articolo 9 del decreto in esame è molto chiaro: se sarà necessario al fine “dell’interesse pubblico”, l’Agenzia e gli enti di controllo potranno risalire ai dati del soggetto interessato per effettuare controlli più approfonditi. L’interesse pubblico, insomma, verrà anteposto alla tutela della riservatezza. Cancellata la facoltà del garante della privacy di “prescrivere misure e accorgimenti a garanzia dell’interessato nel caso dei trattamenti svolti per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico che possono presentare rischi elevati”.
Un fatto, questo, che ha sollevato molteplici dubbi e malumori, anche all’interno della stessa maggioranza di governo. Tanti i punti oscuri di questa riforma, che elargisce grandi poteri alle amministrazioni, lasciando però quasi del tutto privi di tutela i contribuenti.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
Comments are closed.