di Valentina Carlino*
Continua il processo di definizione della cornice giuridica che disciplinerà l’organizzazione ed il funzionamento del progetto RENTRi – Registro Elettronico Nazionale Tracciabilità Rifiuti.
Negli ultimi giorni il Ministero della Transizione Ecologica ha reso fruibile agli stakeholder lo schema del Decreto che, una volta in vigore, fisserà procedure ed adempimenti del nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti.
Il Ministero della Transazione Ecologica ha reso noti, tra l’altro, i nuovi modelli digitali dei registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione dei rifiuti
, allegandoli alla bozza del Decreto, ed ha scandito le tempistiche e le modalità di iscrizione alla piattaforma, individuandole nel termine di dodici mesi dall’entrata in vigore del Decreto e nella procedura a blocchi, a seconda delle dimensioni degli Enti e delle imprese. Il primo blocco, che prenderà avvio da luglio 2023, interesserà gli Enti o le imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 100 dipendenti e tutti gli altri soggetti diversi dai produttori. La digitalizzazione dei registri di carico e scarico dei rifiuti e dei FIR avverrà gradualmente. Si legge, a tal
proposito, che i registri potranno essere tenuti “alternativamente” in modalità cartacea, prodotti tramite stampa di un format esemplare reso disponibile sul portale RENTRi e vidimati ai sensi dell’articolo 190 del D.Lgs. 152/2006, oppure in modalità digitale, vidimati tramite l’apposizione di un codice univoco generato dalla piattaforma RENTRi.
Stesso modus operandi sarà adottato per i formulari di identificazione del rifiuto, che continueranno a coesistere sia in formato digitale che cartaceo, entrambi generati e vidimati tramite l’applicativo Vi.Vi.Fir delle Camere di Commercio, già nteroperabile con i principali software gestionali.
Al pari delle tempistiche di iscrizione alla piattaforma, anche i nuovi modelli di registri e formulari, di cui si attendono le specifiche tecniche per la redazione in formato elettronico, saranno da considerarsi
pienamente operativi dodici mesi dopo l’entrata in vigore del Decreto del Ministero.
La novità introdotta dal RENTRi è la comunicazione al Ministero della Transizione Ecologica , nei modi e nei tempi che saranno previsti dai D.M., dei dati inseriti dal produttore dei rifiuti sui registri di carico e scarico.
Il Ministero della Transizione Ecologica renderà disponibili, via telematica, le informazioni contenute nel Registro ad altri Enti, amministrazioni ed organi di controllo preliminarmente accreditati presso il RENTRi per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali.
Gli Enti di verifica e controllo potranno, pertanto, vantare un quadro molto preciso delle eventuali non conformità relative alla gestione dei rifiuti per ogni singola azienda. Anche con l’incrocio dei dati dei formulari denominati X-FIR.
A differenza del suo predecessore – SISTRi – il RENTRi non obbligherà i soggetti iscritti a dotarsi di nuovi hardware (niente “black box” o chiavette usb); ma richiederà alle aziende di trasporto di rifiuti pericolosi di garantire“ la presenza sui mezzi di trasporto dei rifiuti di idonei sistemi di geolocalizzazione basati sulle tecnologie disponibili sul mercato, in modo tale da assicurare per ogni trasporto l’abbinamento univoco tra veicolo a motore e veicolo rimorchiato”. Un requisito che diventerà anche requisito di idoneità tecnica per l’iscrizione alla Categoria 5 dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali e per il mantenimento delle iscrizioni in essere.
Vi terremo aggiornati circa i futuri sviluppi.
*Responsabile Tecnico di ECOSISTEMA STUDIO di E. Carlino