ITALO – 07/2018
IL VALORE DELLA REPUTAZIONE NELL’ERA DEI SOCIAL MEDIA
Lo spiega Domenico Bocchetti, CEO di Area Imprese Network
Per essere un imprenditore di successo uno dei punti chiave sul quale vale la pena investire è senza dubbio la comunicazione. Un buon imprenditore è innanzitutto un ottimo comunicatore, per trasferire la propria “credibilità” a una platea di clienti, potenziali ed effettivi, e per intrecciare una serie di relazioni con partners e competitors presenti sul mercato. Ecco allora farsi strada una nuova filosofia: quella del manager ideale, del leader capace di far filtrare notizie, fare valutazioni e verificare il proprio stato di efficienza. Qualità ancor più necessarie nell’era dei social network, nella quale è diventato cruciale controllare e verificare ciò che la Rete dice di una determinata azienda o di un determinato brand. «Lo strumento Internet non garantisce la trasparenza e concretezza delle informazioni, che necessitano pertanto di una “certificazione” obiettiva perché la provenienza è sempre più complessa da accertare», asserisce senza mezzi termini Domenico Bocchetti, CEO di Area Imprese Network. «E così a tutela delle iniziative economiche e dei loro protagonisti nascono nuove figure professionali che hanno un ruolo chiave nella comunicazione on e off line: i “reputation managers”, capaci di salvaguardare, costruire e talvolta anche manipolare le fonti. Mai come oggi la gestione della reputazione è di fondamentale importanza per un imprenditore. Nel contesto virtuale, infatti, le fake news – false informazioni con cui si cerca di plasmare la percezione e la comprensione generale degli eventi degli utenti – circolano a una velocità sorprendente, rischiando di annullare qualsiasi difesa dalle possibili crisi. La condivisione delle notizie – che indirizzano gusti e alterano il mercato e le sue condizioni – spesso alimenta l’onda d’urto che non prevede un confronto immediato». «Quanti sono stati danneggiati da un’opinione?», si chiede con insistenza Bocchetti, «A quanti viceversa una buona strategia di comunicazione ha evitato tracolli se non addirittura ha consentito l’acquisizione di spazi economici?». Una buona proiezione pubblica produce un vantaggio competitivo, solido e duraturo: per una efficace gestione della reputazione è necessaria una strategia di comunicazione complessiva e consapevole. «È il sistema di chi, più che saper produrre, è particolarmente votato a sapersi vendere. Una strategia paragonabile alla performance pubblicitaria con uguali ini da perseguire tali da configurare un vero e proprio “place”, un bene immateriale da “patrimonializzare” per quanto non ancora codificato. Lo “storytelling” costruito in azienda sinora aveva fatto a meno di quegli specialisti divenuti indispensabili con la digitalizzazione. È l’era di influencers e digital! Quando il
ritorno all’economia reale? Alla tangibilità di un prodotto ben fatto?».