La notizia: sale a 18 omessi versamenti anche non consecutivi il margini consentito per le dilazioni in corso all’8 marzo 2020. E’ questa la soluzione adottata dalla bozza di delega fiscale per venire incontro alle esigenzedei contribuenti che avevano rateizzazioni in corso alla data di inizio del periodo di sospensione.
In soldoni: la remissioni in termini di soggetti decaduti da una dilazione pendente all’8 marzo 2020 ed innalzamento a 18 rate non pagate, della clausola di decadenza dal piano di rientro, a condizione che il debitore rientri in tale limite entro il 31 ottobre.
Un articolo esaustivo in materia, a firma Luigi Rovecchio, è stato pubblicato sulle pagine del Sole 24 Ore del 19 ottobre. In questo articolo molto dettagliato si parla di tutte le fattispecie previste. Gli interessati possono leggerlo.
A noi preme soprattutto lodare lo spirito del provvedimento. E’ chiaro che stiamo parlando di un periodo di emergenza. L’8 marzo 2020, per coloro che lo avessero dimenticato, anche se è difficile credere una cosa del genere, è il giorno in cui il DPCM di Conte mise tutta l’Italia in zona rossa. Il giorno in cui l’Italia fu chiusa in casa, c’era il divieto di uscire, tranne che per rari e motivati casi. Si doveva girare con l’autocertificazione attenstante il motivo per cui si era usciti di casa.
Detto questo il provvedimento previsto dalla bozza di delega fiscale va incontro alle esigenze di coloro che, in difficoltà per i motivi ovvi, hanno almeno dimostrato la volontà di pagare. E’ chiaro che poi l’applicazione pratica potrà generare qualche “abuso”, ma in linea di principio è sacrosanto, soprattutto in un momento come questo, andare incontro a chi ha dimostrato la volontà di sanare la sua posizione.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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