Il 2021 ha segnato una data storica per l’Italia all’interno dell’Unione Europea. Per la prima volta il saldo netto, tra contributi versati e soldi incassati è positivo. L’Italia nel 2021 ha preso dalla Comunità Europea più di quanto abbia dato.
Parliamo solo del saldo economico, ovviamente. I grandi contribuenti hanno la loro convenienza a stare nell’Unione. Ma il dato è indicativo.
Non è che l’Italia sia diventata improvvisamente una nazione povera. La pandemia, che da noi è stata particolarmente virulenta, ha spostato gli equilibri. Prima eranon gli stati poveri, Grecia e in genere quelli provenienti dall’Est, ad avere il saldo in attivo. E’ stato così per il 2021, e già sappiamo che, grazie al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, sarà così anche nell’immediato futuro.
Si tratta di un fiume di denaro che arriverà in Italia. La speranza è che venga speso bene. L’Europa è stata chiara: sono soldi che non potranno essere impiegati per ripianare il debito pregresso.
Sono soldi che andranno investiti nelle riforme. Del sistema sanitario in primis. Ma poi anche nello sviluppo. Si parla sempre di digitalizzazione. Il che comporta investimenti soprattutto nella formazione. Due dovrebbero essere le priorità: formazione dei giovani, e sviluppo dei territori che al momento sono indietro. Investire nel Sud può essere la ricetta vincente per la crescita dell’intera nazione.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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