Il prezzo del petrolio è in calo. La causa è la debolezza dei dati economici della Cina, che ha scatenato preoccupazioni sulla domanda del più grande importatore di greggio del mondo, mentre il capo del principale esportatore mondiale, Saudi Aramco, ha detto di essere pronto ad aumentare la produzione. L’economia cinese e’ rallentata inaspettatamente a luglio, mentre la produzione delle raffinerie e’ scesa a 12,53 milioni di barili al giorno, il livello piu’ basso dal marzo 2020, secondo i dati del governo.
Sui circuiti asiatici, il Brent passa di mano a97,16 dollari cedendo l’1,01% mentre il WTI viene scambiato a 91,19 dollari perdendo lo 0,98%. Saudi Aramco è pronta ad aumentare la produzione di greggio fino alla sua capacità massima di 12 milioni di barili al giorno (bpd) se il governo saudita lo richiederà, ha dichiarato ieri l’amministratore delegato Amin Nasser: “Siamo fiduciosi della nostra capacità di aumentare la produzione fino a 12 milioni di bpd ogni volta che il governo o il ministero dell’Energia ci chiederà di aumentare la nostra produzione”.
I prezzi del petrolio sono rimbalzati di oltre il 3% la scorsa settimana dopo che un componente danneggiato dell’oleodotto ha interrotto la produzione di diverse piattaforme offshore del Golfo del Messico e dopo che gli investitori hanno ridimensionato le aspettative di un aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti.
fonte agi.it