Il mercato del lavoro è ancora condizionato da vincoli contrattuali e politici troppo complessi da stravolgere. Per il momento Governo e parlamentari sono concentrati solo sull’imminente elezione del prossimo Presidente della RRepubblica. Resterà poi più o meno un anno per portare a termine la legislatura. E servirà uno scatto in direzione delle riforme strutturali nel mondo del lavoro.
Sin qui il “fatturato” del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando è misero. Se l’obiettivo era, e resta, la semplificazione e la sburocratizzazione il bilancio è decisamente negativo. Sin qui sono state prese solo misue palliative. Nell’ultima parte della legislatura sarebbe lecito attendersi un’accelerazione ad esempio verso una riforma sui contratti a tempo determinato e sulla somministrazione di manodopera. Il tutto per superare il Decreto Dignità. Serve un’accelerazione per non perdere le importanti occasioni per mantenere il sistema paese competitivo sui mercati internazionali.
Il focus sulle competenze non è più procrastinabile. Gli aspiranti ad un lavoro devono necessariamente aggiornarsi e formarsi. Non si parla solo di tecniche digitali, ma anche relazionali, le cosiddette Soft Skills Si tratta di competenze legate all’intelligenza emotiva e alle abilità naturali che ciascuno di noi possiede. Le Soft Skills non riguardano delle competenze tecniche, ma piuttosto sono legate a come interagisci con i colleghi, risolvi i problemi e a come gestisci il tuo lavoro.
Servirà che il Governo prossimo venturo concentri in ambito di lavoro, le proprie energie in questo settore. Sarà necessario la formazione dii un vero e proprio “piano per la formazione continua”. Il tutto ovviamente di comune accordo con le parti sociali. Ma in ogni caso il processo non è più differibile.
Serve inoltre l’istituzione di un sistema nazionale di “bollinatura” autorevole delle competenze acquisite dalla forza lavoro che possa fungere da elemento distintivo del mercato del lavoro italiano. Una tale “patente delle competenze”, favorirà la rapida assunzione, poiché ogni datore di lavoro potrà
essere messo nella condizione di poter conoscere competenze possedute da ciascun candidato.
Ulteriore elemento che, data la sua importanza, dovrà essere oggetto di sapienti (quanto urgenti) interventi in futuro è quello dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Servirà poi una riforma fiscale per rendere competitiva l’azienda Italia anche in questo ambito. Si sta facendo molto per riportare in Italia i migliori cervelli fuggiti all’estero. Ma servirà anche un’azione tendente a riportare in Italia gli imprenditori fuggiti all’estero.
Al momento il mercato del lavoro è ancora condizionato da vincoli contrattuali e politici troppo complessi da stravolgere. Speriamo in un’accelerazione nei prossimi mesi. Prima che sia troppo tardi
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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