I mercati sono nervosi e altalenanti, in vista del meeting di Jackson Hole, che inizia oggi e che domani prevede l’intervento di Jerome Powell. Gli investitori sono agitati ma anche pronti al rimbalzo, in attesa di quello che dirà il capo della Federal Reserve. L’impressione è che manterrà dei toni da ‘falco’, non troppo diversi da quelli mostrati martedì dal presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari il quale ha ripetuto la necessità che la Fed metta il controllo dell’inflazione davanti a tutto il resto.
“È chiaro” che la Fed deve agire aggressivamente sui tassi, ha detto Kashkari, perchè “quando l’inflazione è all’8% o al 9%, se non si fanno delle strette severe, si corre il rischio di deludere le aspettative e di portare a casa dei risultati molto negativi“. Gli investitori sono divisi tra chi si aspetta una stretta di mezzo punto percentuale a settembre e chi prevede un rialzo di 75 punti base, tuttavia nel complesso non si mostrano pessimisti.
In Asia i listini sono in rialzo e così anche i future a Wall Street e in Europa, mentre il dollaro flette leggermente pur restando su livelli elevati e i rendimenti dei Treasury avanzano.
“Tutto ruota intorno a quello che dirà Powell venerdì a Jackson Hole – commenta Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte – Poi inizierà un mese di settembre ‘tosto’, in cui emergeranno due fattori di criticità, che sono il tema dolente dell’energia in Europa e quello del Quantitative Tightening della Fed negli Stati Uniti”
In altre parole la Federal Reserve “dovrebbe fare un po’ più sul serio per quanto riguarda la riduzione del bilancio, il che significa che ci sarà un maggiore drenaggio di liquidità. Insomma non sono in arrivo buone notizie per i mercati: tassi più alti e minore liquidità, sono due fattori che decisamente gli investitori non apprezzano. L’impressione è che dopo i rally di luglio e della prima metà di agosto i mercati stiano cominciando a tirare un po’ i remi in barca“.
I mercati del 25 agosto
Oggi comunque i mercati sfoderano un sorriso di circostanza in vista di Jackson Hole e dei dati di luglio sul Pce core, il deflatore dei consumi personali Usa, un parametro sui prezzi guardato con molta attenzione dalla Federal Reserve per orientarsi nella sua strategia di politica monetaria.
In Asia la Borsa di Tokyo sale dello 0,70%, mentre la Borsa di Hong Kong guadagna l’1,5% dopo aver ritardato l’inizio delle contrattazioni a causa del tifone Ma-On. Avanza il listino di Shanghai, malgrado le preoccupazioni per la grave siccità, l’emergenza delle forniture elettriche e l’ondata di nuovi casi Covid-19.
In Cina il Consiglio di Stato ha annunciato un’iniezione di 44 miliardi di dollari alle banche per aiutare l’economia e in particolare il settore immobiliare. In rialzo i future a Wall Street, dopo una chiusura positiva, sulla scia della decisione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di cancellare migliaia di dollari di debito studentesco a milioni di americani.
La manovra costerà circa 300 miliardi di dollari e rappresenta, secondo Biden, “un piano per dare respiro alle famiglie della classe lavoratrice e della classe media“. Sullo sfondo la paura della recessione si fa sentire sul mercato obbligazionario, dove il tasso del T-Bond a 10 anni sale al top da 6 settimane al 3,1% e il 2 anni avanza al 3,4%.
In aumento anche i future sull’EuroStoxx 50, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso miste, penalizzate dal timore che l’impennata dei costi energetici possa provocare una flessione economica a livello mondiale, mentre volano i prezzi dell’energia in Europa e non si arresta ad Amsterdam la corsa del prezzo del gas che supera quota 300 euro per megawattora, con un incremento del 12%. è dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina che il prezzo del gas non raggiungeva questo livello, innescato dall’annuncio del nuovo stop per manutenzione da parte di Gazprom del gasdotto Nord Stream.
fonte agi.it