di Liberato Ferrara*
Il nucleare rappresenta, non nell’immediato, ma in un periodo medio-lungo, la soluzione ideale per il problema energetico in Italia. Lo ha dichiarato in una intervista a Italia Oggi il professor Mario Ricorri, ordinario di “Impianti nucleari” al Politecnico di Milano.
Potrebbe apparire una dichiarazione ovvia da parte di chi si occupa appunto di Impianti Nucleari. Ma le motivazioni del professor Ricotti appaiono estremamente convincenti. Il nucleare ad oggi è il sistema di produzione energetica più “green”. Può sembrare quasi una bestemmia, ma è così. La produzione di gas serra, nell’intera vita di un impianto è estremamente bassa, 12 grammi di CO2 per kWh prodotto. Più o meno la stessa quantità di gas serra prodotto da un impianti eolico, molto meno dei 40 grammi per kWh del fotovoltaico. Il nucleare ha una filiera di produzione tutta europea, francese innanzitutto, poi finlandese. Dal punto di vista politico decisamente più tranquilla di una filiera che parte dalla Russia o da altri Paesi produttori di Gas o Petrolio. Anche l’uranio naturale, che si trova soprattutto in Canada e Australia arriva da Paesi che non rappresentano criticità di natura geo-politica. E poi c’è la ricaduta economica. Un euro investito nel nucleare per circa il 90% resta in Europa. A differenza dei combustibili fossili che vanno altrove.
Anche dal punto di vista della sicurezza gli standard raggiunti sono elevatissimi. I reattori allo studio oggi, di IV generazione, hanno livelli di sicurezza elevatissimi. Resterebbe il problema dello smaltimento dei rifiuti. Ma si tratta di una quantità davvero irrisoria rispetto all’immane produzione di rifiuti globali. Dei 100 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi prodotti in un anno, solo lo 0,5% sono relativi alle scorie nucleari. E di questa ridotta quantità solo 1% sono quelli realmente pericolosi, con radioattività a lunga scadenza. Ma anche in questo settore si stanno facendo studi, che sono ormai a livello avanzatissimo. Si pensi che per i reattori di IV generazione è possibile il riciclaggio dei rifiuti radioattivi.
Che il nucleare sia il futuro è nei fatti. I combustibili fossili, al di là del fatto che prima o poi andranno ad esaurirsi, hanno costi crescenti, e come visto provengono da Paesi inaffidabili dal punto di vista geo-politico. L’eolico ed il fotovoltaico, al di là di tutto, hanno problemi enormi quando di stoccaggio e di rete.
Il futuro è nel nucleare, ma in un periodo medio-lungo. Per i prossimi dieci anni sarà quasi impossibile rinunciare al Gas. Ma serve sin da oggi una politica volta al cambiamento.
*giornalista professionista