Il gender gap reddituale è un dato di fatto, si tratta di un fenomeno diffuso in tutta Europa, ma particolarmente marcato nel nostro paese soprattutto tra le libere professioni.
Tra gli avvocati per esempio se a 30 anni il differenziale tra uomini è donne è minimo, i redditi dichiarati (dati 2021) i sono intorno ai 15 mila euro per i primi e a 12.500 euro per le seconde , dai 35 anni in poi la differenza tende ad aumentare sensibilmente. Infatti, mentre una professionista di età compresa fra i 35 e i 39 anni guadagna in un anno circa 17 mila euro, il collega uomo supera, di media, i 30 mila euro; va peggio nella fascia di età 55-59 anni dove una donna avvocato guadagna poco meno di 32 mila euro a fronte dei 70 mila euro del collega.
A livello medio le donne avvocato dichiarano poco più di 23mila euro, mentre il reddito medio degli avvocati maschi supera i 50mila euro. Le motivazioni sono diverse ma il fenomeno genera distorsioni che rischiano di mettere in crisi anche il sistema previdenziale delle Casse private, anche alla luce della femminilizzazione delle professioni.
Se si guarda alla professione di commercialista il reddito medio degli uomini nel 2020 è stato pari a 79.321 euro mentre quello delle donne 42.906 euro. Anche in questa professione il differenziale aumenta con l’età, intorno a 3mila euro fino ai 30 anni e arriva a superare i 46mila euro tra i 51 e i 65 anni.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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