L’Italia non passerà dal livello di preallarme a quello di allarme sulla situazione del gas. E’ questo, secondo quanto si apprende, il parere a livello tecnico del Comitato Tecnico Scientifico che si è riunito oggi al MiTe.
La situazione – è stato valutato – è molto chiara, il monitoraggio è già alto e questo consente di prendere le eventuali misure necessarie già all’attuale livello di preallarme.
Sul dossier energia in mattinata il ministro della Transizione Roberto Cingolani è stato nella sede del governo per fare un punto con il sottosegretario alla presidenza, Roberto Garofoli, e rappresentanti del Mef.
Nel pomeriggio il ministro riunirà il Comitato di emergenza e monitoraggio del gas naturale mentre domani pomeriggio incontrerà le principali aziende del settore energetico sul tema dell’emergenza gas.
Cingolani è intevenuto anche in mattinata al convegno elettricità futura, dove ha annunciato l’intenzione di introdurre garanzie per le imprese sugli stoccaggi.
“Dobbiamo lavorare” sulle garanzie pubbliche per gli operatori degli stoccaggi di gas. “Un anno fa 1 metro cubo di gas costava 20 centesimi, adesso costa 1 euro. Dobbiamo immagazzinare 10 miliardi di metri cubi: un anno fa ci volevano 2 miliardi di euro, ora ce ne vogliono 10”, ha evidenziato Cingolani. “Siccome le linee di credito rimangono quelle, per gli operatori è un rischio sul cash flow, non sulla cassa. Bisognerà pensare a come dare più garanzie, ci stiamo lavorando. Però gli stoccaggi anche un po’ più lentamente proseguono, siamo oltre il 54%”.
fonte ansa.it