Nei primi cinque mesi del 2022 l’andamento delle entrate tributarie è risultato in crescita in tutti i Paesi osservati (Francia, Germania, Irlanda, Italia, Portogallo, Regno Unito e Spagna), secondo l’ultimo bollettino delle entrate tributarie internazionali a cura del Dipartimento delle Finanze. Questo aumento del gettito rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso deriva, secondo il report, soprattutto dall’incremento delle imposte indirette legate al costo di energia e commodity. Passando alle percentuali, il maggior aumento del gettito tributario si è verificato in Irlanda (+26,9%), seguita da Portogallo (+21%), Francia (+19,3%), che evidenzia una forte accelerazione rispetto al dato rilevato nel mese scorso (+13,2%). Percentuale analoga per le entrate tributarie della Spagna (+19,1%), positivi anche i trend in Germania (+15,1%), Regno Unito (+12,4%) e Italia (+10,9%).
Anche sul fronte del gettito Iva, il periodo da gennaio a maggio 2022 ha registrato un gettito più alto rispetto allo stesso periodo del 2021 in tutti i Paesi considerati: anche in questo settore specifico del gettito fiscale, l’incremento maggiore si è verificato in Irlanda (+28,6%) e Portogallo (+25,2%). A seguire, l’Iva in Spagna (+21,4%), Germania (+20,6%), Italia (+19,8%), Regno Unito (+16,6%) e Francia (+12,9%).
Focus su Francia, Germania, Irlanda
In Francia la crescita delle entrate tributarie nei primi cinque mesi del 2022 del 19,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (al netto dei rimborsi e degli sgravi fiscali) corrispondono a un aumento di 19,8 miliardi di euro. Tra le imposte dirette, riporta il bollettino, sono positive sia la dinamica dell’imposta sui redditi da lavoro (+12,5%), sia la dinamica dell’imposta sulle società (+114,2%), mentre tra le imposte indirette accanto alla crescita del gettito Iva (+12,9%) si segnala la decrescita dell’imposta sui prodotti energetici (-3,9%).
Per quanto riguarda la crescita del 15,1% delle entrate tributarie in Germania (al netto delle imposte locali), si evidenzia il contributo sia dell’andamento positivo dell’imposta sui salari (+14,9%) sia di quello dell’imposta sulle società (+9,8%). Tra le altre imposte indirette, oltre l’Iva cresce il gettito dell’accisa sui prodotti alcolici (+11%), dell’imposta sull’energia elettrica (+3,7%), dell’imposta sulle assicurazioni (+4,2%) e dell’imposta sui motoveicoli (+0,9%), mentre è negativo l’andamento del gettito dell’imposta speciale sul tabacco (-8,9%).
Sull’Irlanda, si specifica che la crescita del 26,9% rispetto all’analogo periodo del 2021 è effetto dell’andamento positivo del gettito delle imposte sui redditi delle persone fisiche (+17,1%) e quello dell’imposta sulle società. Tra le imposte indirette, crescono l’Iva (+28,6%), l’imposta di bollo (+10,1%) e le accise (+1,9%).
I dettagli di Portogallo, Regno Unito e Spagna
In Portogallo, l’incremento del 21% riflette l’andamento dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (+3,4%), quello dell’imposta sui redditi delle società, dell’Iva (+25,2%) e, tra le altre imposte dirette, dell’imposta sui prodotti alcolici (+39,3%), l’imposta di bollo (+13,3%), le accise sui prodotti petroliferi ed energetici (+12,3%), le accise sul tabacco (+11,5%) e l’imposta sui veicoli (+9,2%).
Nel Regno Unito, le entrate tributarie in crescita registrate in questa rilevazione (+12,4%) registrano l’andamento positivo sia del gettito delle imposte dirette (+10,1%) sia del gettito delle imposte indirette (+15,9%), tra cui l’Iva (+16,6%).
Infine, in Spagna le entrate tributarie mostrano un incremento del 19,1%, dovuto al risultato positivo sia delle imposte dirette (+18,4%) sia delle imposte indirette (+19,8%) e, in particolare, sia per l’imposta sulle persone fisiche (+14,8%) sia per l’imposta sulle società (+68,8%). Oltre al risultato positivo dell’Iva (21,4%), tra le imposte indirette si osserva una crescita del gettito delle imposte sugli idrocarburi (+15,1%), delle imposte speciali sul tabacco (+9,3%), delle accise sui prodotti alcolici (+61,4%) e delle accise sulla birra (+17,7%). Si riduce invece l’imposta sull’energia elettrica (-82,6%).
fonte fiscooggi.it