Si dice sempre, lo abbiamo detto anche a proposito della pandemia, che le grandi calamità, pestilenze, guerre che siano, possono portare a grandi miglioramenti. L’esempio che tutti fanno, perché è eclatante, è quello della pestilenza che nel tardo medioevo colpì Firenze, la pestilenza raccontata da Boccaccio del Decameron, che portò al Rinascimento. Venendo a tempi più moderni non possiamo dimenticare che il boom economico del secolo scorso si è avuto dopo la II Guerra mondiale. Si discute in questi giorni del dopo pandemia, della concreta possibilità che porterà concreti passi in avanti nella vita di tutti i giorni. Il boom del lavoro da casa ha portato allo sviluppo della digitalizzazione, delle velocità delle rete. Lo smart working è un fenomeno che difficilmente sarà abbandonato a fine pandemia. E porterà cambiamenti migliorativi nella qualità della vita.
Da un’emergenza all’altra. Dal Covid alla guerra in Ucraina il passo temporalente è brevissimo. Ma già qualcuno vede come dopo la grande emergenza ci possa essere un ulteriore sviluppo. La Russia in questo momento si può permettere di tenere in soggezione l’intera Europa Occidentale grazie al gas. L’Unione Europea ha ovviamente scartato l’opzione guerra. Ma la strada delle sanzioni è complicata. L’Italia, per restare a casa nostra, importa il 45% del gas necessario della Russia.
Ora è di tutta evidenza che in un mondo globalizzato è difficile, per nnon dire impossibile, chiudere i rapporti con una nazione estesa come la Russia. Ci sono interessi comuni evidentissimi. Ma al momento il gas viene percepito come il principale ostacolo, non solo per l’Italia, al porre sanzioni dure. Potrebbe essere finalmente la volta buona per iniziare anche nel nostro Paese la ricerca di fonti energetiche alternative. Noi in particolar modo sia ostaggi di tanti no incrociati. No al nucleare perché pericoloso; non a petrolio e carbone perché inquinanti; no all’eolico per il suo eccessivo impatto ambientale. Una politica sbagliata. L’Italia non solo paga a prezzo carissimo l’energia o le fonti energetiche che importa. Ma resta anche ostaggio dei suoi fornitori.
Magari in queste ore qualcuno potrà capire che non essendo possibile vivere senza energia, sarebbe il caso di investire nel settore delle fontii alternative. O anche magari iniziare a sfruttare le fonti tradizioni, ad esempio il gas che sembra essere presente in grandi bacini in Basilicata. La guerra è sempre un fatto negativo. Ma come spesso il bisogno aguzza l’ingegno. Dopo queste emergenza che speriamo essere di brevissima durata, magari qualcuno capirà che non si può dire no a tutto.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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