Mercoledì escono i dati sull’inflazione Usa, che a marzo ha toccato i massimi dal 1981 raggiungendo l’8,5% annuo e l’1,2% rispetto al mese precedente. Ad aprile si prevede una discesa all’8,1%. Se questa stima dovesse essere confermata sarebbe una boccata d’ossigeno per l’economia americana. In questo momento un dato favorevole è particolarmente atteso dai mercati, che si trovano con le spalle al muro.
In pratica in questa fase in cui Wall Street è in calo e i Treasury salgono gli investitori ci perdono sia a comprare i bond sia a comprare azioni. “Sono in confusione, non sanno cosa fare – spiega Bova – Normalmente se l’azionario perde il 4% compri i Treasury e stai tranquillo. Ora anche i Treasury perdono valore. E il mercato rischia di finire in preda al panico“.
Per tranquillazzarli “servirebbe un messaggio più moderato da parte delle banche centrali, ma questo al momento non sta arrivando”.