Nel 2024 la Francia introdurrà l’obbligo di fatturazione elettronica. La novità riguarderà le transazioni tra operatori (business to business) stabiliti nel territorio francese e scatterà in modo progressivo coinvolgendo via via una platea sempre più ampia di soggetti: ad adeguarsi per prime saranno le grandi imprese, per le quali la fatturazione sarà necessariamente elettronica dal 1° luglio 2024. Poi, dal 1° gennaio 2025, la efattura B2B in via obbligatoria sarà estesa ai soggetti di medie dimensioni (ossia le imprese con più di 250 dipendenti ma sotto i 5.000 e con un fatturato non superiore a 1,5 miliardi di euro o uno stato patrimoniale di valore non superiore a 2 miliardi di euro), fino a coinvolgere, infine, anche le piccole imprese a partire dal 1° gennaio 2026. In abbinamento alla efattura per le operazioni B2B gli stessi operatori avranno un obbligo di ereporting per le operazioni verso i consumatori finali (B2C) e verso i clienti esteri. Per queste transazioni, escluse dall’obbligo di efattura, andranno comunicati al fisco alcuni dati, tra cui importi e Iva. Obiettivo delle novità, una più efficace lotta all’evasione, ma anche più compliance, con all’orizzonte la precompilata Iva anche per gli operatori francesi e una semplificazione degli adempimenti stimata fino a 4,5 miliardi di euro.
La fattura elettronica in Francia esiste già dal 2017 per quanto riguarda le forniture verso la pa, conformemente alla direttiva europea 2014/55/UE. È stata invece la legge finanziaria 2020 a fissare per la prima volta l’obiettivo di introdurre l’efattura obbligatoria nel campo business to business (B2B). Il quadro giuridico e le regole di funzionamento sono poi arrivati con un’ordinanza del 15 settembre 2021, mentre recentemente è arrivato dall’Ue l’ultimo passaggio, quando, con una decisione del Consiglio dello scorso 25 gennaio, la Francia ha avuto il via libera a introdurre il nuovo obbligo in deroga agli articoli 218 e 232 della direttiva 2006/112/CE. Attualmente, infatti, la direttiva Iva prevede l’equivalenza fra le fatture cartacee ed elettroniche, disponendo che gli Stati membri accettino come fattura ogni documento o messaggio cartaceo o elettronico (articolo 218) e che il ricorso alla fattura elettronica sia subordinato all’accordo del destinatario (articolo 232), tanto che i singoli Stati membri che intendono introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica devono richiederne alla Ue la possibilità in deroga, che è ammessa come mezzo per semplificare la riscossione dell’imposta o per combattere con maggiore incisività evasione ed elusione sull’Iva. Il via libera francese è concesso, al momento, per l’intervallo temporale dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, prorogabile, come accaduto per l’Italia, a seguito di una relazione a consuntivo dei risultati ottenuti.
L’ efattura obbligatoria francese – e la sua trasmissione al cliente in formato elettronico – riguarderà tutte le operazioni di compravendita di beni e/o servizi effettuate nel territorio nazionale business to business (B2B) tra soggetti stabiliti in Francia. Sono escluse le operazioni esenti Iva, come le prestazioni di servizi nel campo sanitario, di istruzione e formazione, le operazioni immobiliari, quelle effettuate da associazioni, le operazioni bancarie e finanziarie, le operazioni di assicurazione.
I soggetti coinvolti possono scegliere di utilizzare il portale di fatturazione pubblica, che sarà approntato sulla piattaforma già esistente per lo scambio delle efatture verso la Pa, oppure di avvalersi di altre piattaforme accreditate presso l’amministrazione francese. Anche se l’obbligo di emettere fattura in formato elettronico riguarderà dapprima sono le grandi aziende, in realtà tutti gli operatori saranno coinvolti fin da subito, visto che per tutti, indipendentemente dalle dimensioni, già dal 1° luglio 2024 scatterà il conseguente obbligo di ricevere in formato elettronico le efatture provenienti dai grandi fornitori.
Inoltre, parallelamente all’efattura per le operazioni “B2B”, per le transazioni verso i privati ??(“B2C”) e per quelle con operatori esteri (entrambe tipologie escluse dal perimetro della efattura) gli operatori avranno un obbligo di ereporting: dovranno cioè inviare al fisco francese una serie di dati, tra cui l’importo della transazione e dell’Iva applicata e i dati di pagamento. Anche gli operatori stabiliti all’estero potranno trovarsi a dover trasmettere le informazioni nel caso di operazioni considerate situate in Francia e soggette all’Iva.
Attivati insieme, l’efattura e l’e-reporting permetteranno di ricostruire l’attività degli operatori e di realizzare così gli obiettivi posti alla base della riforma: in primo luogo, attraverso l’incrocio automatizzato dei dati, il fisco francese conta di acquisire una maggiore efficacia sul fronte della lotta contro le frodi e sull’evasione Iva, ma punta anche a migliorare la compliance, con la prospettiva di una futura implementazione della precompilata Iva proprio grazie ai dati raccolti da efatture ed ereporting. Infine, un altro obiettivo è una maggiore semplificazione per le imprese, grazie alla riduzione degli oneri amministrativi, dei tempi di pagamento e in generale alla dematerializzazione del processo di fatturazione. Su questo punto, il passaggio alla fatturazione elettronica viene quantificato in un risparmio complessivo di 4,5 miliardi di euro.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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