Il sistema tax-benefit italiano è stato interessato da due importanti riforme, la revisione dell’Irpef e l’introduzione dell’assegno unico e universale per i nuclei familiari con figli minori di 21 anni. Il dipartimento delle Finanze del Mef con la nota tecnica n. 6, pubblicata a cura della direzione Studi e Ricerche economico fiscali sul proprio sito istituzionale, approfondisce gli aspetti salienti delle due riforme e analizza gli effetti congiunti dei due interventi che hanno trasformato il sistema tax-benefit italiano, con evidenza del carattere redistributivo a favore dei nuclei familiari più vulnerabili e delle aree più svantaggiate del Paese.
E’ la prima volta, mette in luce lo studio condotto dal Df, che alcuni importanti aspetti, quali il sostegno alla famiglia e la razionalizzazione dell’imposta personale sui redditi, vengono trattati in maniera organica all’interno di un disegno di riforma che intende conferire stabilità e certezza al sistema tax-benefit nel suo complesso. Le due misure, in vigore dal 2022, si indirizzano al raggiungimento del tax-benefit all’interno del sistema di prelievo tributario e dei trasferimenti alle famiglie con effetti diversificati, a seconda del livello e della tipologia di reddito della struttura familiare.
L’analisi evidenzia che, sotto il profilo qualitativo, con le riforme si realizza l’obiettivo di migliorare sia l’equità orizzontale e verticale sia l’efficienza del sistema fiscale italiano. Dal punto di vista quantitativo, per le riforme sono state impiegate risorse per circa 13,8 miliardi di euro, con effetti significativi sul reddito disponibile delle famiglie. L’effetto redistributivo, che in base ai risultati è complessivamente positivo, viene valutato dal dipartimento delle Finanze utilizzando il modello Taxben-Df, calcolando i principali indicatori di disuguaglianza.
È stato introdotto dal Dlgs n. 230/2021, in attuazione della legge delega n. 46/2021, per sostenere i carichi familiari per le famiglie con figli al di sotto di 21 anni di età e incentivare la genitorialità.
Il nuovo strumento è universale, poiché è indipendente dal reddito e dalla tipologia di lavoro svolto dai componenti ed è unico, in quanto sostituisce i precedenti molteplici strumenti di sostegno al reddito familiare, a partire dalle detrazioni Irpef per i figli a carico e dall’assegno per il nucleo familiare.
L’Auu va a vantaggio di tutte le famiglie di lavoratori dipendenti, compresi gli “incapienti” ai fini Irpef, e dei lavoratori autonomi; inoltre la sua progressività è assicurata dalla decrescenza dell’assegno in funzione dell’Isee, realizzando, in questo modo, un miglioramento nell’equità orizzontale e verticale.
La legge di bilancio 2022, all’articolo 1, commi 2 e 3, ha previsto una revisione dell’Irpef allo scopo di sostenere la crescita e razionalizzare il sistema fiscale.
L’intento del legislatore, in un’ottica di semplificazione e razionalizzazione della struttura di aliquote e scaglioni e rimodulazione delle detrazioni, è di rimuovere gli effetti distorsivi sull’offerta di lavoro associati all’andamento irregolare delle aliquote marginali effettive, ridurre la pressione fiscale per un’ampia platea di contribuenti e concentrare i benefici sui redditi medi, superando gli effetti distorsivi dovuti al salto dell’aliquota marginale legale dal 27% al 38%.
Per un’analisi approfondita dello studio si rinvia alla lettura della nota tecnica n. 6 del Df, che si articola in diversi aspetti inerenti alle caratteristiche e ai riflessi delle due riforme, agli effetti finanziari, anche alla luce delle indicazioni fissate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) nella necessità di un “intervento complessivo, che parta da una analisi operata da esperti in materia fiscale e che abbia come obiettivo principale la definizione di un sistema fiscale certo ed equo” e “in questa prospettiva si inserisce la possibile revisione dell’Irpef, con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo”.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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