L’Angola è una ex colonia portoghese situata nell’Africa centrale ed indipendente dall’11 novembre 1975. Confina con la Repubblica Democratica del Congo, con lo Zambia e con la Namibia, mentre a ovest affaccia sull’oceano Atlantico. Secondo la Costituzione del 2010, ogni 5 anni in Angola si elegge un Parlamento unicamerale composto da 220 membri. Il capolista del partito di maggioranza relativa diviene Presidente della Repubblica.
Il ruolo degli investimenti esteri nella costruzione delle infrastrutture del Paese è decisivo. Le risorse principali del Paese sono il petrolio, i diamanti e il ferro. La bilancia commerciale dell’Angola è però barile-centrica. Infatti l’estrazione del petrolio rappresenta una percentuale che negli ultimi anni è oscillata tra l’85% e il 95% del valore delle esportazioni. Anche il Pil è determinato quasi esclusivamente dal settore degli idrocarburi. Nei pressi della capitale Luanda è presente una zona industriale realizzata grazie all’aiuto del Sudafrica. Oltre al petrolio, esistono incentivi fiscali e doganali tali da attrarre i capitali esteri.
L’economia del Paese non fa altro che rispecchiare l’andamento del settore petrolifero: rapida e impetuosa crescita economica nei momenti in cui il prezzo del petrolio è in salita, drammatiche battute di arresto (come nel 2009 e nel 2015) in seguito al crollo dei prezzi del barile.
Il sistema fiscale, storicamente costruito sulla base di quello del Portogallo, è composto prevalentemente dall’imposte sulle società, sulle persone fisiche, sui redditi da capitale e sui consumi.
Si applica su tutti i guadagni e i profitti realizzati da enti e società commerciali in ogni settore di attività in cui operano, una volta dedotti tutti i componenti negativi e le spese inerenti. Sono deducibili anche i costi sostenuti per la cosiddetta assistenza sociale dei dipendenti (rientrano tra queste le spese per assistenza medica, infermieristica, mense, librerie e scuole), purché siano riferibili indiscriminatamente a tutti i dipendenti della società.
L’aliquota ordinaria è pari a 25%. Le società devono presentare la dichiarazione dei redditi entro la fine di aprile, se in regime di contabilità semplificata, ovvero maggio, se in regime di contabilità ordinaria, allegando, nei casi previsti dalla legge, il bilancio e la relazione tecnica predisposta dal revisore dei conti.
L’aliquota agevolata del 10% si applica alle imprese che operano nei settori dell’agricoltura, della pesca e del legname, mentre un’aliquota del 35% è riservata a società petrolifere, banche, compagnie di assicurazioni ed operatori di telefonia.
Gli utili accantonati a riserve di reinvestimento che vengono spesi per l’acquisto di nuovi impianti o attrezzature nel corso dei tre periodi di imposta successivi, possono essere dedotti fino a metà del loro importo dal reddito imponibile, nei tre periodi d’imposta successivi al termine degli investimenti. In ogni caso la detrazione dipende da un interpello (ruling) favorevole, emesso su richiesta del contribuente.
Le persone giuridiche senza sede legale, direzione effettiva o stabile organizzazione in Angola che, occasionalmente, esercitano l’attività di prestazione di servizi sul territorio angolano oppure hanno per committenti soggetti con sede legale, direzione effettiva o stabile organizzazione in territorio angolano, sono tassati, attraverso una ritenuta impositiva, con l’aliquota speciale del 6,5%.
L’imposta sul reddito delle persone fisiche
Il meccanismo di applicazione di questa imposta personale prevede la divisione dei contribuenti in tre gruppi:
– nel gruppo A rientrano i redditi dei lavoratori dipendenti dei settori pubblico e privato;
– nel gruppo B i proventi dei lavoratori autonomi e dei manager;
– nel gruppo C i ricavi delle attività industriali e commerciali.
In generale, sono escluse dalla base imponibile alcune tipologie di reddito, quali sussidi di natalità (se uguali o inferiori al 5% del salario base) ed assegni ricevuti in conseguenza di incidenti sul lavoro.
Per il gruppo B, relativo ai redditi dei lavoratori autonomi e remunerazioni ricevute dai dipendenti di alcuni organismi stabiliti per legge, la tassazione è proporzionale e ha le caratteristiche tipiche di una flat tax. L’aliquota varia in ragione dello status del contribuente. In particolare, se il reddito è corrisposto da una società, o da un soggetto con contabilità semplificata, la ritenuta è pari a 6,5% (ovvero 15% se il percettore non è residente); viceversa, la ritenuta è pari al 25% del reddito corrisposto. I contribuenti che esercitano la professione registrando le operazioni su libri contabili possono dedurre alcune spese inerenti l’attività, fino a un massimo del 30% del reddito lordo. La dichiarazione relativa a tali redditi deve essere presentata entro il mese di febbraio dell’anno successivo a quello cui si riferisce.
Infine, per il Gruppo C, quello relativo ai redditi derivanti dalle attività del commercio e dell’industria, le aliquote della ritenuta alla fonte oscillano tra il 6,5% e il 25%.
L’onere dichiarativo dei redditi del Gruppo C deve essere onorato entro il mese di marzo dell’anno successivo a quello cui si riferisce.
L’imposta sul reddito da investimento si applica ai redditi di natura finanziaria (cioè dividendi, interessi, royalties e plusvalenze). Il pagamento di dividendi a favore di società e persone fisiche è soggetto a una ritenuta alla fonte del 10% a titolo definitivo denominata Investment Income Tax. Tuttavia, è prevista l’esenzione da ritenuta, se i dividendi sono percepiti da una società angolana che partecipa la società angolana erogatrice con una quota pari ad almeno il 25% da oltre un anno in modo continuo. Parimenti, le royalties sono assoggettate ad una ritenuta del 10%. Infine, la ritenuta sugli interessi attivi è pari al 15%, ma taluni interessi erogati a fronte della detenzione di specifici titoli, quali obbligazioni, depositi bancari e buoni ordinari del Tesoro, subiscono una ritenuta del 10%, ovvero del 5% se gli interessi derivano da BOT detenuti da almeno 3 anni. I capital gains concorrono alla formazione dell’imponibile del percettore, salvo il caso in cui la plusvalenza derivi dalla cessione di titoli e, in tal caso, la ritenuta è pari a 10%.
Introdotta a decorrere dal 1° ottobre 2019, assoggetta le importazioni di beni e le cessioni e forniture di beni e servizi operate nel territorio dello Stato. Ci sono tre regimi in vigore:
– regime ordinario, applicato a soggetti passivi con un giro di affari maggiore di 350 milioni di Kwanza;
– regime semplificato, applicato a soggetti passivi con un giro di affari compreso fra 10 milioni e 350 milioni di Kwanza;
– Esclusione dal regime Iva per i soggetti passivi con un volume di affari inferiore a 10 milioni di Kwanza, trattati fiscalmente come consumatori finali (cioè non applicano l’Iva sulle vendite, sulle prestazioni di servizi e sulle importazioni e non deducono l’Iva sugli acquisti).
L’aliquota standard è pari al 14%, tuttavia l’ordinamento prevede due aliquote ridotte pari a 5% per la cessione di particolari beni agricoli (semi e fertilizzanti) e di specifici prodotti alimentari (zucchero di canna) ed a 7% per taluni prodotti alimenti (latte, fagioli, riso, acqua, carne, pesce e uova) e servizi di ristorazione ed alberghieri.
Le esportazioni sono assoggettate ad aliquota pari a zero, mentre sono esenti da imposta determinati beni e servizi, quali medicinali, libri, trasporto pubblico, servizi assicurativi e forniture di benzina.
La dichiarazione è elaborata su base mensile ed inviata telematicamente entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello a cui si riferisce. Non è pertanto prevista l’elaborazione di un modello annuale. Parimenti, il debito impositivo deve essere saldato entro il termine di trasmissione della dichiarazione da cui scaturisce.
L’ordinamento locale non prevede il regime dell’Iva di Gruppo.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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