In vigore dall’11 agosto il nuovo Regolamento adottato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, con il decreto n. 101/2022, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 174 del 27 luglio scorso, che disciplina i criteri di accesso nella sezione separata dell’albo dei soggetti abilitati a svolgere l’accertamento e la riscossione dei tributi e delle entrate locali, di coloro che svolgono esclusivamente funzioni di supporto propedeutiche ad attività di accertamento e riscossione degli enti locali e delle società da essi partecipate.
Le iscrizioni nell’albo, eseguite secondo le modalità precedenti, restano valide, ma entro 90 giorni dall’entrata in vigore del nuovo Regolamento, i soggetti già iscritti dovranno presentare una dichiarazione in cui attestano di essere in possesso dei requisiti previsti dal Dm approvato.
L’albo è istituito presso il dipartimento delle Finanze, direzione Legislazione tributaria e Federalismo fiscale.
Le società richiedenti entrano nell’albo dopo aver ottenuto il via libera dell’apposita Commissione, in ordine cronologico. L’elenco comprende due distinte sezioni, la prima riservata a chi gestisce la liquidazione e l’accertamento delle entrate e dei tributi locali, la seconda a chi “lavora” per preparare il terreno affinché tali funzioni possano essere svolte.
La domanda di accesso deve essere presentata presso la suddetta direzione, corredata, tra l’altro, dell’attestazione dell’avvenuto pagamento della tassa di concessione governativa per l’anno in corso e di tutti i documenti richiesti per comprovare il possesso dei prescritti requisiti tecnici, finanziari, di onorabilità e professionalità, e l’assenza delle cause di incompatibilità, previste dal Regolamento stesso per l’ammissione all’albo. La documentazione può essere prodotta anche tramite dichiarazioni sostitutive. L’inesistenza dei requisiti attestati comporta, tra l’altro, la cancellazione dall’albo e la decadenza delle relative funzioni.
Il possesso dei presupposti richiesti per l’iscrizione deve essere confermato annualmente tramite una dichiarazione da inviare, tramite Pec, alla direzione Legislazione tributaria e Federalismo fiscale, entro il 31 marzo di ogni anno.
fonte fiscooggi.it