“Leggiamo con rammarico ed amarezza la presa di posizione di alcune sigle di rappresentanza della professione forense che vorrebbero richiamata a sé, esclusivamente a sé, la rappresentanza del contribuente nell’ambito del processo tributario.
Con ciò volendo smentire una centenaria storia di proficuo esercizio della rappresentanza e della difesa dei cittadini esercitato dai commercialisti nelle aule di trattazione della materia fiscale, materia nell’esercizio della quale il legislatore ha inteso ribadire una pari dignità della competenza tecnica con la competenza processuale”.
Lo scrivono, in una nota, le associazioni di rappresentanza dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Unagraco, Sic, Ungdcec e Unico), a proposito di quanto affermato nei giorni scorsi dall’Uncat (avvocati tributaristi), aggiungendo che “nel momento in cui si cerca speditezza di trattazione e di risoluzione delle liti tributarie occorre infatti considerare che, in mancanza di una professionalità adeguatamente calata nella materialità delle vicende, il necessario ricorso a consulenze tecniche per coadiuvare il giudice nella propria decisione – smentirebbero la costante ricerca di un processo equo, giusto, e veloce. Abbiamo percorso e condiviso con la professione forense molti momenti importanti per il Paese: viviamo congiuntamente le vicende delle imprese nei momenti di crisi, le assistiamo nel loro naturale evolversi con competenze concorrenti. Siamo sempre con gli amici avvocati chiamati ad assistere e sostenere la giustizia, nelle varie e diverse vesti”. I sindacati dei professionisti proseguono: “Ci addolora che decenni di proficua collaborazione a garanzia dei cittadini, e dello Stato, vengano negati così platealmente. Riteniamo necessario superare i personalismi, anche categoriali, riportando al centro i veri temi della riforma processuale fiscale: la tutela del contribuente. Come commercialisti se ciò non dovesse avvenire siamo e saremo sempre pronti a far valere le nostre ragioni, alla ricerca del nostro contributo al giusto processo, quale deve essere celebrato anche nelle aule delle Commissioni tributarie ove i professionisti tecnico-giuridici rappresentino il vero segnale di civiltà ed equità”, termina la nota.
fonte ansa.it