Nel campo della formazione oltre 7 imprenditrici su 10 intervistate nel quadro dell’indagine sulle imprese femminili realizzata da Terziario Donna Confcommercio, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”, “intendono investire soprattutto nei temi del digitale e nelle competenze manageriali e di gestione di impresa”, a seguire il “14,7% punta ad accrescere le conoscenze in materie di credito e finanza e il 14,1% su temi e competenze green e sostenibilità”.
Sono dati illustrati stamani, presso la Foresteria dell’Eremo di Camaldoli (Arezzo), nell’ambito di un evento promosso da Confcommercio.
Nel caso della formazione dei dipendenti, recita il dossier, “spicca il tema delle specifiche competenze tecnico-professionali, ancor più per le donne rispetto agli uomini (66,3% contro 60,2%)”, poi quello delle abilità digitali (22,3% per le imprese femminili, 22,8% per le maschili) e, quindi, la formazione in ingresso di lavoratori specializzati (8,2% contro 11,4%). L’indagine, poi, si sofferma su un dato: le donne, in generale, “sono più istruite degli uomini”, giacché nel 2020 il 65% della quota ‘rosa’ risulta diplomata, o laureate contro il 60,5% degli uomini, ma il tasso di occupazione femminile è molto più basso di quello maschile, il 53,9% contro 73,3%”.
“Tra i laureati, il 24,9%, tra 25 e 34 anni, ha una laurea nelle aree disciplinari scientifiche e tecnologiche, le cosiddette lauree ‘Stem’: di questi il 36,8% sono uomini, il 17% donne con un divario di genere molto rilevante”. La quota di coloro che ritengono molto importante investire nelle ‘Stem’ tra le imprenditrici è del 48,5%, superiore più di 10 punti rispetto a quanto rilevato per gli imprenditori (38,1%), si legge. Per la presidente di Terziario Donna Confcommercio Anna Lapini, “la diffusione delle materie ‘Stem’ fra le donne e della formazione in generale costituiscono uno dei cinque pilastri da fortificare, insieme, all’identità, il credito, l’innovazione e la sostenibilità, che Terziario Donna ha individuato per consentire alle donne imprenditrici di contribuire all’economia della rinascita del nostro Paese”.
fonte ansa.it