Le Borse asiatiche e i future a Wall Street e in Europa viaggiano positivi ma restano i timori per la guerra, l’alta inflazione e l’inasprimento delle politiche monetarie che spingono verso un rapido rallentamento dell’economia.
Anche il biglietto verde e i prezzi del petrolio hanno ripreso a salire. Tokyo è piatta, Hong Kong avanza e Shanghai e Seul salgono in modo più pronunciato quasi di un punto percentuale.
Tuttavia preoccupa il rallentamento della crescita cinese, dopo che ieri altre due grandi banche hanno tagliato le loro stime di crescita annuale del Pil.
I future a Wall Street crescono, specie quelli sul Nasdaq che avanzano di oltre mezzo punto percentuale, dopo che ieri l’indice dei tecnologici è sprofondato ancora di più in ‘bear market’ arretrando del 30% dal suo ultimo picco.
A pesare il profit warning di Snap, che ha mandato a picco del 43% I titoli della holding di controllo di Snapchat e ha trascinato al ribasso le quotazioni degli altri colossi del settore: Meta Platforms è scesa di oltre il 7,6%, Twitter di oltre il 5%, mentre Pinterest è crollata del 23,4%.
In rialzo i future sull’EuroStoxx, dopo che ieri le Borse europee hanno chiuso in rosso, sulla scia delle parole del presidente della Bce, Christine Lagarde, che ha confermato un rialzo dei tassi europei a zero o “leggermente superiore” entro la fine di settembre, il che implica un aumento di almeno 50 punti base rispetto al livello attuale.
L’indebolimento dell’azionario fa calare i rendimenti dei Treasury. Il tasso del T-bond a 10 anni arretra al 2,75%. Va sotto l’1% il rendimento sul Bund e quello sul Btp arretra al 2,95%, mentre lo spread è a 201 punti.
In Asia il biglietto verde ha ripreso ad avanzare, attestandosi poco sopra 1,07 sull’euro, il quale ieri aveva chiuso in rialzo a 1,0730 dollari, ll top da un mese. Frena anche lo yuan, che da marzo ha perso il 5% sul biglietto verde e che molti analisti prevedono possa calare ancora toccando quota 7 dagli attuali 6,6 sul dollaro.
Dal fronte delle materie prime i future sul mais e sul grano sono in calo, mentre quelli sulla soia avanzano. In Asia i prezzi del petrolio crescono, per i timori sui rifornimenti, con il Wti sopra 111 dollari e il Brent quasi a quota 115.
Oggi prosegue il Global Economic Forum di Davos ed è atteso il resoconto dell’ultima riunione del Fomc della Fed per capire meglio l’entità e la rapidità dei futuri rialzi dei tassi. Secondo gli esperti il tasso di riferimento dovrebbe salire al 3,01% entro marzo, dallo 0,83% attuale.
Tuttavia, alcuni investitori vedono anche la possibilità che la banca centrale americana possa virare verso una posizione meno aggressiva, se l’economia dovesse indebolirsi in modo eccessivo. Ieri il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha detto che “potrebbe avere un senso” mettere in cantiere una pausa dei rialzi dei tassi dopo i meeting di giugno e luglio. Sempre oggi esce il Financial Stability Review della Bce ed è atteso il risultato finale sul Pil della Germania nel primo trimestre, che a livello preliminare aveva registrato un rialzo congiunturale dello 0,2%, evitando così la recessione tecnica.
fonte agi.it