Dall’affondamento della nave alla costruzione di una comunità, passando per le misure contributive. Si tratta del soggetto di una recita messa in scena dalla scuola elementare “Villaggio Europa” dell’istituto Galilei di Alessandria, all’interno del progetto Fisco e scuola per seminare legalità che quest’anno, per la prima volta, viene portato avanti insieme dall’Agenzia delle entrate e dall’Agenzia delle entrate-Riscossione per la promozione della legalità fiscale e più in generale della cittadinanza attiva e consapevole.
Si è trattato di una lezione diversa dal solito che ha coinvolto due quarte elementari e due quinte, in uno spettacolo teatrale anche se senza scenografia e senza costumi, che ha preso le mosse da una delle favole proposte nel Quaderno per le primarie, I naufraghi nell’isola conosciuta, che da quest’anno viene proposto come materiale didattico nelle scuole.
I funzionari delle due agenzie fiscali hanno quindi sceneggiato la favola in modo da poter interpretare quattro personaggi.
In questo modo i bambini, guidati dal Narratore, dal Presidente, dall’Illuminato e dalla Mamma, sono saliti su una nave e hanno fatto naufragio con i protagonisti della storia. Insieme ai naufraghi si sono dati da fare e hanno costruito delle case ma in poco tempo hanno capito che una comunità deve darsi delle regole per poter vivere in armonia perché se queste mancano vincono i più prepotenti e comunque se non c’è nessuno a farle rispettate, anche le regole sono inutili. Senza strade per muoversi, ospedali per curarsi, scuole, giardini, tutti vivono male.
Così i bambini-naufraghi in assemblea hanno eletto un presidente e con lui hanno stabilito le regole, la Costituzione dell’isola. Nella Costituzione hanno scritto che dovevano esserci ospedali per curare gli ammalati, scuole gratuite per i bambini, strade per muoversi agevolmente, un tribunale per giudicare i malfattori e anche una prigione. Poi hanno deciso che era necessario prevedere anche una pensione per gli anziani, una indennità per gli invalidi, un sussidio per i disoccupati.
Naturalmente, si è posto il problema di chi avrebbe dovuto pagare tutte queste cose e, dopo un dibattito molto vivace, l’assemblea ha deciso che ciascuno dovesse partecipare alle spese secondo i propri guadagni. Tutti gli abitanti dell’isola, quindi, ogni anno avrebbero consegnato all’”Esattore”, che lo avrebbe controllato, un foglietto su cui avrebbero scritto i propri guadagni e calcolato il proprio contributo alle spese della collettività.
In sostanza, con questo metodo leggero e molto giocoso, per i bambini e per chi lo ha condotto, le classi hanno fatto esperienza diretta dei principi base della solidarietà, del rispetto, della progressività.
La quantità di spunti offerta dai Quaderni interattivi, che costituiscono il materiale del progetto, permette infatti di lasciare un grande spazio alla creatività di chi effettivamente incontra i bambini e i ragazzi.
Non esistono concetti che non possano essere trasmessi anche a una platea molto molto giovane: l’importante è trovare la chiave giusta. Possibilmente, divertendosi.
fonte fiscooggi.it