L’Italia deve attuare le riforme, a partire da quelle previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, e quindi fisco, catasto, lavoro e concorrenza. Ma deve anche tagliare la spesa, già nel 2023, e avviare la riduzione del debito e del deficit in modo graduale e credibile. Lo dicono le raccomandazioni della Commissione europea che saranno presentate domani e di cui l’AGI ha preso visione.
Raccomandazioni che, al momento, non si traduranno in procedura d’infrazione per il deficit eccessivo perché l’esecutivo di Bruxelles ha sospeso le procedure. “Ma una nuova valutazione sarà fatta nell’autunno 2022”.
Cosa chiede l’Europa all’Italia?
Nel 2023 “garantire una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale” e per il periodo successivo al 2023, “perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e a garantire una riduzione del debito credibile e graduale e la sostenibilità di bilancio a medio termine attraverso il consolidamento, gli investimenti e le riforme graduali”.
E per riuscirci bisogna accelerare sulle riforme. “Al fine di ridurre ulteriormente le tasse sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema, adottare e attuare opportunamente la legge delega sulla riforma tributaria, in particolare attraverso la revisione delle aliquote marginali effettive, l’allineamento dei valori catastali ai valori correnti di mercato, la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, anche per l’Iva, e le sovvenzioni dannose per l’ambiente garantendo equità e riducendo la complessità del codice tributario”. Quindi “procedere all’attuazione del Piano per la ripresa e la resilienza, in linea con le tappe e gli obiettivi” decisi.
Le richieste sulle energie green
L’esecutivo europeo chiede interventi importanti anche sul fronte della transizione energetica: “Ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diversificare l’importazione di energia. Superare le strozzature per aumentare la capacità di trasmissione interna del gas, sviluppare interconnessioni elettriche, accelerare la diffusione di ulteriori capacità di energia rinnovabile e adottare misure per aumentare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità sostenibile”.
Anche perché “l’Italia ha spazio per continuare ad adottare misure per facilitare l’autorizzazione di progetti di energia rinnovabile. Inoltre, gli obiettivi dell’Italia in termini di efficienza energetica potrebbero non essere sufficienti per affrontare queste sfide né per soddisfare le ambizioni del pacchetto Fit-for-55”. Non solo.
“La strategia di efficienza energetica per il settore edile si basa principalmente su misure temporanee e dovrebbe essere integrata da una strategia a medio e lungo termine, che comprenda misure più efficaci per l’efficienza energetica nelle imprese, in particolare nell’industria”, afferma ancora la Commissione.
fonte agi.it