La crescita del Pil italiano dovrebbe fermarsi al 2,4% nell’anno in corso per poi ridursi all’1,9% nel 2023. È quanto si evidenzia nelle previsioni economiche di primavera della Commissione europea che rivedono al ribasso le stime sulla crescita italiana.
Nelle previsioni invernali, Bruxelles aveva stimato un aumento dell’economia tricolore al 4,1% nel 2022 e al 2,3% nel 2023. “Gli effetti di ricaduta dell’aggressione militare russa contro l’Ucraina aggravano le interruzioni della catena di approvvigionamento e le pressioni sui prezzi esistenti”, si legge nel capitolo delle previsioni dedicato all’Italia.
“Il tasso di inflazione dovrebbe salire vicino al 6% quest’anno e raggiungere una media del 2,3% nel 2023”, ha aggiunto la Commissione. “Si prevede che il disavanzo pubblico e il debito diminuiranno al 4,3% e al 146,8% entro il 2023, poiché il sostegno politico correlato alla pandemia verrà gradualmente eliminato, ma rimarrà comunque ad alti livelli”.
“Gravemente colpita” da uno stop al gas russo
Nelle previsioni si evidenzia anche che “le prospettive” di crescita per l’economia italiana “restano soggette a pronunciati rischi al ribasso” e, in particolare “in quanto uno dei maggiori importatori di gas naturale russo tra i Paesi dell’Ue, l’Italia sarebbe gravemente colpita da brusche interruzioni dell’approvvigionamento“.
Gentiloni: “Prospettive rimangono deboli”
Secondo il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, “per l’Italia, le prospettive a breve termine rimangono deboli, poiché la guerra ha intaccato il sentimento economico e ha esacerbato gli ostacoli esistenti alla crescita. Tuttavia, si prevede che il Pil reale aumenterà del 2,4% quest’anno. Per il prossimo anno, la crescita è prevista all’1,9% nel 2023, supportata da investimenti finanziati dal Recovery”, ha detto Gentiloni presentando le previsioni economiche.
“Dopo il rimbalzo diseguale dalla crisi Covid-19, gli effetti della guerra in Ucraina hanno ampliato l’elenco dei fattori che spiegano i risultati di crescita diseguali“, ha spiegato il commissario.
“Sette Stati membri, tra cui la Germania, la Spagna e l’Italia, non avevano raggiunto il livello di produzione pre-pandemia alla fine dell’anno scorso”, ha aggiunto. “Si prevede che tutte le economie dell’Ue continueranno a crescere nell’arco delle previsioni”, ha continuato Gentiloni.