L’Ocse ha reso disponibile lo scorso 29 marzo la Guida operativa che le Amministrazioni fiscali potranno utilizzare per procedere allo scambio automatico delle informazioni raccolte dai gestori delle piattaforme digitali in relazione alle attività degli operatori della sharing e della gig economy o che tramite le piattaforme effettuano la cessione di beni o il noleggio di mezzi di trasporto.
La Guida, alla sua prima versione, è comprensiva delle istruzioni tecniche e della struttura del formato XML standardizzato per la comunicazione delle informazioni delle piattaforme.
Standard comuni per le informazioni dalle piattaforme digitali
Considerata la rapida ed esponenziale crescita dell’economia digitale, in sede Ocse è stata elaborata una possibile soluzione che porti maggiore trasparenza sulle attività che si svolgono prevalentemente sulle piattaforme digitali, in particolare coinvolgendo i gestori in un’azione di segnalazione globale per le attività “facilitate” dalle piattaforme, in particolare nell’ambito della sharing e della gig economy ed in seguito allargando il campo anche alla vendita di beni realizzata tramite le piattaforme digitali, considerato che tali operazioni commerciali potrebbero essere facilmente occultate alle singole Amministrazioni fiscali, specialmente se effettuate e/o rivolte a consumatori privati.
Pertanto, con il modello di regole per l’attività di reporting dei gestori delle piattaforme in relazione ai venditori attivi nella sharing e gig economy (Model Rules for Reporting by Platform Operators with respect to Sellers in the Sharing and Gig Economy) l’Ocse ha elaborato uno standard comune per le amministrazioni interessate a raccogliere e a scambiare i dati sulle transazioni realizzate da coloro che offrono determinati servizi (es. alloggio, trasporto e servizi alla persona) o che vendono beni avvalendosi delle citate piattaforme.
L’articolata strategia avviata dall’Ocse è contenuta in una serie di tre documenti, a partire dal Codice di condotta del 3 luglio 2020.
Gradito coordinamento con la DAC7
Lo schema XML è stato sviluppato in stretto coordinamento con l’Unione Europea al fine di garantirne il possibile utilizzo anche per la comunicazione e lo scambio di informazioni previsto dalla direttiva n. 2021/514/UE del 22 marzo 2021 (la cosiddetta direttiva DAC7) che per ha allargato l’ambito della cooperazione amministrativa proprio alle operazioni realizzate tramite piattaforme digitali (vedi articolo Ue, Scambi di informazioni fiscali. Coinvolte le piattaforme digitali) e che ha introdotto, a partire dal 1° gennaio 2023, regole, analoghe a quelle promosse dall’Ocse, di trasparenza fiscale per le piattaforme digitali.
fonte fiscooggi.it