Le entrate fiscali in America Latina e nei Caraibi si sono contratte in maniera accentuata nel corso del 2020, prima di mostrare alcuni segnali di ripresa nel 2021. È la principale affermazione contenuta nel rapporto sulle statistiche fiscali dell’area (dal titolo “Revenue Statistics in Latin America and the Caribbean 2022”) appena pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel 2020, infatti, le entrate tributarie della macro area di Caraibi e America Latina sono diminuite (in media, dell’8%) a causa della crisi provocata dalla pandemia di Covid-19. Tuttavia, la ripresa economica della regione e un rimbalzo dei prezzi delle materie prime hanno sostenuto un rilancio delle entrate tributarie a partire dal 2021.
L’andamento delle diverse categorie di imposte
Se nel 2020 in media le entrate tributarie dell’America Latina sono scese dell’8% (e di 0,8 punti percentuali in rapporto al Pil), andando nel dettaglio tutte le imposte della macro regione hanno visto una flessione rispetto all’anno precedente. Se si guarda alle tre aree geografiche che compongono la macro area, nel 2020 il rapporto tra entrate e Pil dell’are dei Caraibi è stato pari al 23,8%, quello di America Centrale e Messico al 20,4%, mentre quello del Sud America si è attestato al 21,8%. Prendendo in considerazione tutte e tre le sotto-regioni, comunque, in media le imposte in rapporto al Pil sono calate di 0,8 punti percentuali tra il 2019 e il 2020. Le più colpite sono state le entrate derivanti dalle imposte su beni e servizi, in misura maggiore delle entrate derivanti dalle imposte sul reddito.
La conferma di un trend negativo
Il volume sulle statistiche sulle entrate in America Latina e Caraibi 2022, pubblicato durante la 56esima Assemblea generale del Centro interamericano delle amministrazioni fiscali (CIAT), fotografa una realtà eterogena e diversificata. Il rapporto tra entrate tributarie e prodotto interno lordo è diminuito in 20 dei 26 Paesi analizzati nel rapporto (escluso il Venezuela, per i quali non erano disponibili dati completi). In media, il rapporto tra entrate tributarie e Pil è sceso quasi un punto percentuale, assestandosi intorno al 21,9%. Nel dettaglio, nel 2020 il rapporto entrate/Pil variava da un minimo del 12,4% in Guatemala a un massimo del 37,5% a Cuba. Come detto, in generale le tasse su beni e servizi della regione sono state le più colpite dalla crisi del Covid-19. Le imposte sul valore aggiunto hanno registrato un decremento di circa 0,3 punti percentuali rispetto al Pil (la contrazione maggiore del gruppo si è verificata in Belize con una riduzione pari a 1,3 punti percentuali), le accise sono diminuite di 0,1 punti percentuali e la categoria “altre imposte sul consumo” è calata di 0,4 punti percentuali. Il gettito delle imposte sul reddito è sceso in media di 0,2 punti percentuali, dato da ricondurre quasi del tutto al calo delle imposte sul reddito delle società. Le entrate derivanti dalle imposte sul reddito delle persone fisiche sono infatti rimaste invariate.
Il tax mix dei Paesi della regione
Nel 2020, la struttura dei sistemi tributari dell’America Latina era in media fortemente dipendente dalle entrate derivanti dalle imposte su beni e servizi. Queste imposte infatti rappresentavano circa la metà delle entrate fiscali totali (48,4%), dato molto diverso da quello dell’Ocse dove rappresentavano un terzo del tax mix (32,6% nel 2019, ultimo anno disponibile). Come da tradizione dell’area America Latina & Caraibi, le entrate Iva hanno fatto la parte del leone. L’imposta sul valore aggiunto nel 2020 ha infatti rappresentato in media il 27,5% delle entrate fiscali totali della macro area. Se utilizziamo il dato medio dell’area Ocse come termine di paragone, invece, vediamo una differenza di 7 punti percentuali (le entrate relative all’Iva ammontavano nell’area Ocse al 20,3% del gettito tributario totale del 2019). Per quanto riguarda le imposte sul reddito, nel 2020 le relative entrate di Caraibi, Centro e Sud America hanno rappresentato in media il 9,8% (imposte sui redditi delle società) e il 15,6% (imposte sui redditi delle persone fisiche) delle entrate fiscali totali. Mentre nell’area Ocse i gettiti derivanti dall’Ires e dall’Irpef erano rispettivamente pari al 9,6% e al 23,5% (dati 2019).
fonte fiscooggi.it