Il Vietnam è situato nel centro del Sudest asiatico, confina a nord con la Cina, a ovest con il Laos e la Cambogia e si affaccia a sud sul mare cinese meridionale. Con l’accordo di Ginevra nel 1954, con il quale si pose fine alla colonizzazione francese, il Paese venne diviso in due parti riunificatesi solo nel 1975. A partire dal 1986, il sistema economico si è progressivamente trasformato da un modello a controllo statale a uno di mercato. Da allora il tasso medio di crescita è aumentato in maniera costante e progressiva: dal 2010 fa parte dei Paesi a medio reddito. Per la sua posizione, turismo e scambi commerciali sono tra i fattori trainanti della sua economia. Con oltre 96 milioni di abitanti, il Vietnam rappresenta uno dei principali partner commerciali italiani nell’area del sud-est asiatico.
I redditi delle persone fisiche residenti in Vietnam si suddividono in due grandi categorie: redditi da lavoro dipendente e redditi diversi dai precedenti.
Appartengono alla prima categoria: i salari, gli stipendi, i fringe benefits e bonus, le retribuzioni dei consulenti degli insegnanti e degli artisti. Per tali redditi, l’imposta sul reddito delle persone fisiche si calcola per scaglioni, su base progressiva, mediante l’applicazione di un’aliquota che varia dal 5% al 35%. Sono esentati i pagamenti per gli straordinari o i turni notturni, i rimborsi per spese di viaggio, di vitto, le liquidazioni degli impiegati governativi e alcuni premi in contati elargiti dallo Stato.
Sono compresi nella seconda categoria tutti gli altri redditi quali, ad esempio, redditi d’impresa, redditi di capitale, plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili, diritti di proprietà industriale, eredità. Per tali redditi l’imposizione sconta un’aliquota fissa ma differente per ciascun tipo di reddito considerato. Per esempio, i redditi di capitale sono soggetti all’aliquota del 20% mentre le plusvalenze derivanti dalla cessione di immobili all’aliquota del 2%. Ai redditi di impresa, invece, si applica un’aliquota che varia dallo 0,5% per lo svolgimento di attività di vendita e distribuzione di beni, al 2% nel caso di prestazione di servizi, all’aliquota massima pari al 5% nel caso di locazione di beni.
I non residenti, che sono coloro che risiedono nel Paese per meno di 183 giorni all’anno in un periodo di 12 mesi consecutivi dalla prima data di arrivo, sono tassati solo per i redditi di fonte vietnamita. Le aliquote sono diverse a seconda del reddito di riferimento (si passa da un’aliquota minima pari al 2% per la vendita di immobili al 20% per redditi derivanti dallo svolgimento di attività di lavoro dipendente).
Sono esenti da imposta gli interessi bancari, le rendite da polizze assicurative sulla vita, le vincite al casinò nonché le pensioni di vecchiaia secondo le condizioni previste dalla legge previdenziale, le successioni e donazioni tra persone legate da un rapporto di parentela diretto.
L’imposta sul reddito delle persone giuridiche è calcolata applicando al reddito imponibile un’aliquota del 20%. Fanno eccezione le imprese che operano nel settore dell’estrazione, fornitura e sfruttamento di risorse naturali, quali gas, petrolio, oro e diamanti, per le quali l’aliquota è maggiorata ed è compresa tra il 32% e il 50% in relazione al tipo di attività e alla zona in cui questa si svolge. Per queste imprese, inoltre, il Governo vietnamita ha introdotto un’ulteriore tassa denominata “Natural resource tax” con un’aliquota che varia dall’1% al 40% e che si applica sul valore della risorsa naturale estratta o prodotta.
Sono previste agevolazioni per le imprese che investono in ricerca e sviluppo e deduzioni specifiche per le imprese che assumono donne o persone appartenenti a gruppi di minoranze etniche.
Per incoraggiare le sviluppo di determinate aree e attività del paese, a partire dal periodo d’imposta 2021 sono stati ampliati i requisiti per godere di agevolazioni per le imprese che intraprendono nuovi progetti di investimento e che ottengono una certificazione di sviluppo manifatturiero nel rispetto dei requisiti indicati dalla legge n. 71/2014. Rientrano nell’agevolazione, a titolo di esempio, le imprese che investono in ricerca e alta tecnologia, energie rinnovabili, infrastrutture, educazione, protezione e sviluppo ambientale, infrastrutture nonché le imprese che svolgono attività manifatturiera su larga scala. Sono escluse dall’agevolazione le operazioni di riorganizzazione aziendale. L’incentivo consiste nel poter applicare un’aliquota agevolata pari al 10% per 15 anni o del 17% per 10 anni. Per taluni settori di attività, quali l’educazione o la sanità, le imprese potranno usufruire dell’aliquota ridotta pari al 10% per l’intera durata di svolgimento del progetto.
In Vietnam l’imposta sul valore aggiunto si applica a tutte le prestazioni di servizi, alle cessioni di beni e alle importazioni da chiunque effettuate.
Le aliquote previste dal sistema tributario vietnamita sono tre, e precisamente: un’aliquota dello 0% (in vigore sulle esportazioni, sui beni prodotti per l’esportazione e sui trasporti internazionali); un’aliquota ridotta del 5% (sulle forniture di beni e servizi di valore e interesse primario, quali acqua potabile, generi alimentari, medicinali e attrezzature mediche, fertilizzanti, prodotti e servizi agricoli, mangimi per animali da allevamento, carta, libri di testo e servizi tecnici e scientifici; alcune materie prime e alcuni prodotti industriali utilizzati nell’industria meccanica pesante); un’aliquota ordinaria pari al 10% sulla produzione di minerali, energia elettrica, prodotti elettrici, costruzioni, assemblaggio ed installazione, servizi di trasporto, servizi postali, leasing e per tutte quelle attività che non rientrano nel campo di applicazione delle altre aliquote.
Per il 2022, al fine di supportare lo sviluppo e la ripresa economica, per le cessioni di beni o prestazioni di servizi che scontano l’aliquota del 10% è prevista una riduzione all’8%, con esclusione dei servizi di telecomunicazioni, servizi bancari, servizi nell’ambito immobiliare nonché produzione di metalli. A partire dal 1° novembre 2020, il Governo ha adottato provvedimenti per introdurre in maniera graduale l’obbligatorietà dell’utilizzo della fattura elettronica. Il periodo transitorio è esteso al 1° luglio 2022.
Per quanto concerne le entrate doganali, in Vietnam la tariffa doganale si basa sul sistema armonizzato e le aliquote sono sottoposte a revisione trimestrale. Generalmente i dazi sulle importazioni di materie prime sono al di sotto del 10% mentre le importazioni di macchinari e parti di essi sono esenti da dazio o beneficiano di agevolazioni. L’importo dei dazi è ridotto nel caso di beni provenienti da Paesi con i quali il Vietnam ha concluso accordi di libero commercio, come ad esempio l’Unione europea nonché gran parte degli altri Paesi asiatici. La maggior parte dei beni possono essere importati liberamente, anche se non mancano beni soggetti a restrizione quali armi, munizioni, narcotici, piante ed animali esotici. Del tutto vietata è invece l’importazione di automobili e motocicli usati e l’aliquota su quelli nuovi è maggiorata. Maggiorati sono anche i dazi doganali sull’importazione di una serie di beni considerati non essenziali, tra cui tabacco non lavorato, oli minerali, cosmetici, lubrificanti, fogli di plastica, pneumatici, prodotti in carta. Vi sono inoltre beni soggetti a restrizioni da parte del Governo per quanto riguarda il quantitativo massimo importabile, ovvero riso e prodotti tessili provenienti dagli Usa e dal Canada e destinati all’esportazione, automobili, petrolio, fertilizzanti e zucchero e beni soggetti al controllo di alcuni apparati governativi come equipaggiamenti di telecomunicazioni, medicinali, vaccini, insetticidi, libri. I beni in transito, infine, e quelli importati temporaneamente per fiere e manifestazioni, aiuti umanitari e i beni utilizzati nei settori della sicurezza nazionale, difesa, ricerca scientifica sono esenti da qualunque imposta di importazione.
Per le esportazioni, si applicano dazi che variano da 0% al 40% per risorse naturali quali olio, sabbia, metalli.
Dal 1999 i beni provenienti dall’estero sono assoggettati, oltre che ai dazi doganali, anche all’imposta speciale sulle vendite (Special Sales Tax, Sst) che deve essere pagata contestualmente al versamento del dazio e viene calcolata applicando sul valore della merce un’aliquota che varia in relazione al tipo di bene (ad esempio per il petrolio è pari al 7%, mentre per le sigarette e i sigari sale al 75%). Qualora sia il bene finale che la materia prima siano soggetti alla Sst, è possibile chiedere un credito d’imposta per la SST pagata sulla materia prima.
In Vietnam è in vigore un’imposta indiretta applicabile alla produzione e all’importazione di beni ritenuti dannosi per l’ambiente quali carbone e petrolio.
L’imposta sugli immobili è calcolata applicando al valore dell’immobile un’aliquota che varia in funzione del valore per metro quadro del bene da un minimo pari a 0,03% allo 0,15%.
Le imprese straniere che non si siano registrate nel Paese ai fini dell’imposta sul valore aggiunto sono soggette ad una ritenuta sui pagamenti ricevuti da soggetti vietnamiti per i servizi svolti indipendentemente del fatto che la prestazione dell’attività si sia svolta in Vietnam o all’estero. La ritenuta non si applica nei confronti delle mere cessioni di beni. L’aliquota della ritenuta varia in funzione della natura del contratto di riferimento. La ritenuta per l’imposta sul reddito delle persone giuridiche varia dallo 0,1% al 10%. Quella per l’imposta sul valore aggiunto dal 2% al 5% ed è scomputabile dall’imposta sul valore aggiunto eventualmente dovuta nella dichiarazione annuale.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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