De Laurentiis sta per vendere il Napoli. Pochi dubbi su questo. Non c’è bisogno di alcuna fonte diretta per arrivare a questa conclusione. Basta riflettere un attimo. Provando a non pensare cosa faremmo noi al suo posto. Ma cosa pensiamo possa fare lui.
Partiamo da una premessa: don Aurelio non è appassionato di calcio, tanto meno tifoso del Napoli. Non prenderebbe mai una decisione dettata dalla passione per la maglia azzurra. Facciamo fatica a pensare che al giorno d’oggi ci possa essere un qualsiasi imprenditore che faccia una scelta del genere solo mosso dalla passione per la maglia. In ogni caso quando si parla di De Laurentiis una ipotesi del genere è da escludere del tutto. La sua scelta sarà dettata solo ed esclusivamente dalla cura dei suoi interessi personali. Come giusto che sia, come farebbe chiunque al suo posto, lo ripetiamo.
La nuova normativa federale gli imporrà, nel giro di due anni di cedere o il Napoli o il Bari. Questo almeno in attesa di vedere l’esito del procedimento avviato dinanzi alla giustizia ordinaria. Secondo il patron azzurro la norma attuale sarebbe inapplicabile nel suo caso. Non senza qualche ragione De Laurentiis sostiene che quando ha preso il Bari la normativa era diversa. Non si possono cambiare le carte in tavola. Dal punto di vista morale verrebbe da dire che ha anche ragione. Tutto sta a vedere se un giudice ordinario riconoscerà che la FIGC cambiando la normativa ha violato la legge. Se la normativa non dovesse cambiare De Laurentiis si vedrebbe costretto a svendere a stretto giro una delle sue società. A svendere, certo. Perché come abbiamo visto nel caso della Salernitana il valore della società ceduta precipita.
De Laurentiis col Bari non farà come Lotito con la Salernitana
Iervolino ha fatto un affare: ha preso la società granata pagando più o meno la cifra che incasserà a fine anno come “scivolo” dopo la retrocessione. L’ha presa gratis. Sarebbe più o meno lo stesso per il Bari in caso di vendita obbligata. Il problema per altro per De Laurentiis non cambierebbe neanche in caso di accoglimento del suo ricorso. L’obbligo di cedere una società verrebbe meno per l’immediato. In ogni caso dovrebbe vendere in caso di promozione del Bari in A. Ora provate ad immaginare cosa accadrebbe tra i tifosi pugliesi se il patron di FilmAuro non dovesse fare un mercato super quest’estate. Gli rinfaccerebbero che non ha interesse alla serie A, per non dover vendere. De Laurentiis non è stupido, ha capito che la vita per lui sarebbe impossibile. E’ un problema che deve risolvere al più presto.
Perché vendere il Napoli e non il Bari? Semplice: non essendo stupido De Laurentiis ha capito bene che non ha la forza per tenere una società come quella azzurra. I competitor si sono fatti sempre più forti. Juve, Inter, Milan hanno alle spalle gruppi fortissimi. La Roma adesso è nelle mani del signor Toyota. Per arrivare a certi risultati, anche solo per restare in zona Champions, servono investimenti che non sono alla sua portata.
A Bari il discorso sarebbe, inizialmente, diverso. Bari è una piazza straordinaria, diciamo che viene subito dopo le prime 5 o 6 società italiane come potenzialità. Riportare il Bari in A col il potenziale economico della piazza non è impresa impossibile. Il prossimo anno quella pugliese sarà, magari col Genoa o il Cagliari, la squadra col maggior fatturato in B. Per altro una volta venduto il Napoli avrebbe anche una sorta di luna di miele coi tifosi galletti.
Il Bari è più gestibile economicamente
Una volta in A a Bari nessuno gli chiederà mai lo scudetto, semmai neanche un piazzamento da Champions. Basterà una squadra stabilmente nella massima categoria. Ed anche in questo caso col fatturato barese non sarà impresa impossibile. A Bari riuscirebbe a fare calcio senza fare investimenti come piace a lui. Ovvio poi che alla fine anche i tifosi pugliesi vorrebbero qualcosa in più. Magari una qualificazione europea. E qui il discorso si complica. Ma per 5, 6, magari anche una decina di anni, sarà tranquillo. E potrà pensare a vendere la società con calma. Considerando che l’ha presa gratis, e che l’ha portata in A coi soldi del Napoli sarebbe un altro affare colossale.
Quindi è facile immaginare il pensiero di De Laurentiis: vendere il Napoli ad un prezzo molto alto, diciamo sui 500 milioni di euro. Fare un primo affare colossale. Poi giocare un po’ col Bari e decidere con calma cosa fare. Uno dirà: ma non si dice che sta vendendo la società pugliese? Appunto: in questo momento ha tutto l’interesse a far circolare certe voci. Se davvero volesse vendere il Bari direbbe il contrario per non farne crollare il valore.