Nel presentare il Documento – durante la riunione tenutasi il 6 aprile 2022 – il Premier Draghi sottolinea come si debba considerare un peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori: la guerra russa-ucraina, l’aumento dei prezzi dell’energia, degli alimentari e delle materie prime, l’andamento dei tassi d’interesse e la minor crescita dei mercati di esportazione dell’Italia.
Dunque, partendo da una stima Istat di crescita del Pil reale nel 2021 più elevata di quanto previsto a settembre dalla NaDEF, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%.
Guardando anche agli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF, viene confermato il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025. Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).
Ciò consente all’esecutivo di effettuare una manovra per dare aiuto ai vari comparti produttivi; infatti, è necessario intervenire ancora per contenere il costo dei carburanti e dell’energia per famiglie e attività produttive, per aumentare gli strumenti di garanzia per l’acceso al credito delle imprese.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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