La guerra in Ucraina inizialmente sembrava aver dato un’accelerata all’Unione Europea. Ma più passano i giorni piiù ci si rende conto che quella che era un auspicio, sta diventando un’illusione. Le naizoni tutte continuano a pensare ad i loro singoli interessi. Non è la prima volta, del resto. Lo si è visto negli anni scorsi a proposito delle immigrazioni dal nord Africa. L’Italia è stata lasciata da sola, nei fatti più ancora che nelle chiacchiere.
Sta succedendo la stessa cosa oggi, quando si parla di sanzioni alla Russia.
Le atrocità di Bucha scuotono l’Europa che chiede nuove sanzioni sulla Russia. Oggi a Bruxelles sul tavolo degli ambasciatori Ue ci sarà il quinto pacchetto di sanzioni verso la Russia: nel mirino porti, petrolio e carbone. L’Italia non porrà veti ma Berlino e Vienna frenano sullo stop a Gazprom.
Interrompere le importazioni di gas russo “nel breve termine” non e’ possibile e danneggerebbe più l’Unione europea che Mosca, ha affermato il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner. “Abbiamo a che fare con una guerra criminale, è evidente che dobbiamo porre fine il più rapidamente possibile ai legami economici con la Russia”, ha spiegato Lindner, avvertendo però che “il gas non può essere sostituito nel breve termine”.
Per Berlino l’Ue deve differenziare tra petrolio, carbone e gas, rimpiazzando progressivamente gli approvvigionamenti mancanti. Intanto il governo italiano punta a portare oltre 20 miliardi di metri cubi di gas addizionale da qui al 2024 da fonti alternative alla Russia grazie agli accordi in corso di definizione con Libia, Azeirbaijan e Algeria.
Come detto, l’Europa esiste solo sulla carta. Nei fatti ognuno si muove per conto suo.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
Comments are closed.