Nella settimana appena conclusa negli Usa i rendimenti dei Treasury a 2 e 30 anni si sono invertiti per la prima volta dal 2019 ma soprattutto si sono invertiti quelli a 2 e 10 anni, i più importanti, quelli che per i mercati rappresentano il segnale di una possibile recessione in arrivo nei prossimi mesi.
La prossima settimana l’inversione probabilmente aumenterà, ma adesso la curva dei rendimenti statunitense è praticamente piatta e si è fermata al 2,5%, vicinissima a quel 2,4% che la Fed considera il punto di equilibrio che si è data a lungo termine. In pratica i mercati hanno già prezzato tutti i rialzi che la Fed si aspetta di fare a lungo termine. “A mio avviso – spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte – questo significa che la parte a lungo, lunghissimo termine è pronta a diventare sempre di più un termometro del rischio di recessione”.
Salterebbe cosi’ l’idea di un soft landing da parte della Fed, che punta a rialzare velocemente i tassi per frenare l’inflazione senza danneggiare troppo la crescita. Questo è l’obiettivo della Fed e anche quello di Joe Biden, in vista delle elezioni di midterm novembre. L’ipotesi e’ che l’economia Usa sia abbastanza forte da assorbire un rapido e aggressivo aumento dei tassi. Tuttavia l’inversione della curva dei rendimenti ci dice un’altra cosa e cioè che questa ‘cura da cavallo’ della Fed contro l’inflazione, in un tempo molto ristretto potrebbe spingere l’economia Usa in recessione. In pratica negli Usa ci sono attualmente due scuole di pensiero che si stanno confrontando sulle curve di rendimento. Intanto una premessa: un’inversione della curva del 2-10 anni in genere significa che entro 12-24 mesi potrebbe arrivare una recessione.
Gli ottimisti sostengono che stavolta e’ diverso e che la Fed frenera’ l’inflazione, rallentando l’economia ma senza farla entrare in recessione tra 12-24 mesi. “Il mio timore – spiega Cesarano – è che la guerra e i rapidi e aggressivi rialzi dei tassi della Fed, in questa fase, accelerino i fattori di rallentamento della crescita, portandoci in recessione nel 2024, che poi è quello che ci segnalano anche i tassi con l’inversione”. Mercoledì prossimo dai verbali della riunione della Fed di marzo, non usciranno grandi novità sui tassi ma semmai sapremo qualcosa di piu’ sui tempi della riduzione del bilancio della Fed.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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