Un articolo pubblicato ieri martedì 22 febbraio sulle pagine del Sole 24 Ore illustra un problema italiano che frena la ripresa del post panemiia. A febbraio suona il primo, vero, campanello d’allarme per il mercato del lavoro. L’impatto del caro energia, sommato alle difficoltà di approvvigionamenti delle materie prime e al mismatch ormai dilagante, frenano i programmi assunzionali delle imprese.
Nel bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e pubblicato ieri, gli ingressi stimati dalle aziende hanno sfiorato quota 318mila, circa 140mila posizioni in meno rispetto al precedente mese di gennaio.
Per la prima volta dalla ripartenza economica iniziata in primavera dello scorso anno, il bollettino mensileExcelsior ha segnalato un rallentamento della domanda di lavoro.
Le imprese, comunque, nella ricerca di lavoratori continuano a trovare difficoltà nel reperire personale adeguato alle proprie necessità. È un fenomeno che si registra ormai da tempo e necessita di una strategia di lungo periodo che parta dalla scuola, con l’orientamento dei giovani, e coinvolga il sistema della formazione, per un miglior raccordo con l’evoluzione delle competenze nelle imprese, soprattutto per le transizioni digitali e green».
A febbraio il mismatch ha raggiunto il picco del 40,3%, con un balzodi quasi 9 punti percentuali su febbraio 2021, quando la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese si attestava al 31,5% (in crescita anche su lo scorso gennaio quando il mismatch era al 38,6%). A rendere impossibili molte delle assunzioni programmate dalle aziende (tra i tecnici e le discipline Stem il mismatch arriva anche al 60% a seconda del profilo ricercato) sono essenzialmente due fattori: la mancanza di candidati e la preparazione ritenuta in larga parte inadeguata alla mansione offerta.
Dunque il lavoro c’è, ma le aziende non trovano persone preparate adeguatamente. La scuola italiana continua a non tenere presente quelle che sono le esigenze del mondo del lavoro. Ed anche un eccessivo finto buonismo che porta a dare a tutti un titolo di studio alla fine non aiuta. Una scuola più indirizzata verso le richieste del mondo del valore, e più selettiva manca.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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