Una nuova stretta per coloro che, a partire dal prossimo anno, non accetteranno pagamenti elettronici tramite carte di credito e bancomat, sia per la vendita di prodotti sia per prestazioni professionali, arriva da un emendamento al decreto PNRR approvato in Commissione Bilancio della Camera il 13 dicembre 2021.
Il Decreto legge n. 152/2021 con il quale sono state emanate disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nel suo iter di conversione in legge, sta inglobando vari emendamenti. Di recente anche quello approvato dalla Commissione Bilancio della Camera che prevede l’introduzione di un nuovo art. 19-bis rubricato “Sanzioni per la mancata accettazione di pagamenti effettuati con carte di debito e credito”.
La finalità del correttivo è quella di rilanciare la lotta all’evasione fiscale e alla tracciabilità dei pagamenti.
L’emendamento dà attuazione ad una previsione normativa introdotta nel 2012 dall’articolo 15, comma 4 del DL 179/2012 convertito, secondo cui i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, “anche professionali”, avrebbero da tempo dovuto accettare pagamenti effettuati attraverso “carte di debito e carte di credito”.
Tale inciso sarà, ora, sostituito proprio dall’art. 19-bis comma 1 lett. a) del DL 152/2021 che recita: “carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito”; fatti salvi i casi di oggettiva impossibilità tecnica.
Pertanto, dal 1° gennaio 2022 sarà multato chi non consente di utilizzare mezzi di pagamento tracciabili, tra cui carte o bancomat.
Con l’emendamento, approvato dalla commissione Bilancio della Camera, infatti, è stato previsto che:
1) dal 1° gennaio 2022 sarà comminata una multa a chi nega l’utilizzo del POS al cliente rifiutando il pagamento della transazione con carte di debito o di credito;
2) la sanzione amministrativa sarà di 30 euro e sarà maggiorata del 4% del valore della vendita o della prestazione di servizi per cui non è stato accettato il pagamento digitale.
Così recita il correttivo: “A decorrere dal 1° gennaio 2022, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento di cui al comma 4, da parte di un soggetto obbligato ai sensi del citato comma 4, si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
Per le sanzioni relative alle violazioni di cui al presente comma si applicano le procedure e i termini previsti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689, a eccezione dell’articolo 16 in materia di pagamento in misura ridotta. L’autorità competente a ricevere il rapporto di cui all’articolo 17 della medesima legge n. 689 del 1981 è il prefetto della provincia nella quale è stata commessa la violazione. All’accertamento si provvede ai sensi dell’articolo 13, commi primo e quarto, della citata legge n. 689 del 1981”.
Con l’ok al correttivo in oggetto, il Governo Draghi vuole mettere a segno un altro passo importante verso la lotta all’evasione fiscale e al sommerso, l’omessa fatturazione e il mancato rilascio degli scontrini.
Il tentativo di introdurre nuove sanzioni amministrative per favorire l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili e ridurre l’uso del denaro contante era stato già fatto dal precedente Esecutivo, ma senza andare in porto.
Con l’emendamento approvato il 13 dicembre, invece, è ora specificato anche che l’obbligo di accettazione di carte di pagamento è assolto con riferimento ad almeno una tipologia di carta di debito e ad almeno una tipologia di carta di credito, identificate dal marchio del circuito di appartenenza.
In caso contrario, scatta l’applicazione di una sanzione che sarà applicata secondo due diversi criteri:
– un importo fisso pari a 30 euro;
– un importo del 4 per cento calibrato in relazione al valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento con POS.
La sanzione sarà, quindi, calcolata anche in base all’entità della somma per la quale verrà rifiutato l’uso di mezzi di pagamento tracciabili, secondo il principio di proporzionalità.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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