Il reddito di cittadinanza continua a fare discutere. In astratto si tratta di un provvedimento giusto. Lo Stato, la comunità tutta, quindi, viene in aiuto a chi si trova in difficoltà. Il problema non è la norma in se, ma come spesso capita, la sua attuazione. E’ innegabile, non lo negano neanche coloro che questa normativa hanno voluto e difendono strenuamente, che ci siano abusi di tutti i tipi.
Il problema è che è particolarmente difficile controllare le singole situazioni. Si grida spesso allo scandalo quando si scopre qualche criminale che oltre a delinquere percepisce anche il reddito. Sta di fatto che i controlli sono difficili,
Una buona notizia c’è. Il Governo sta cercando di cambiare qualcosa. Fino ad oggi si poteva rifiutare, senza perdere il diritto al reddito, un lavoro distante oltre 350 km dal proprio domicilio. Da adesso in avanti non ci saranno più limiti: non si parlerà più di 350 km, bensì dell’intero territorio italiano. Inoltre se prima la perdita del reddito scattava dopo il 3 rifiuto, da adesso in avanti basterà rifiutare due offerte di lavoro per perdere il beneficio. Insomma, si inizia a pensare di penalizzare i furbi che rinunciano alla possibilità di lavorare, preferendo prendere soldi senza fare nulla.
E’ un tentativo che va nella giusta direzione, resta però il problema di trovare posti di lavoro da offrire ai percettori del reddito. Ci sono delle facilitazioni per chi assume i percettori. Sta di fatto che sono riservate ad offerte di lavoro a tempo pieno, ed indeterminato. Oggi per un’azienda è difficile offrire contratti del genere a nessuno, a maggior ragione a chi è spesso fragile e senza grandi competenze specifiche. Ovvio che si preferisce assumere col il part time, e per un periodo determinato, non fosse altro che per verificare le conoscenze.
C’è ancora molto da fare in questa direzione. Ma almeno si è iniziato a provare a cambiare qualcosa. La norma è giusta, ma la sua applicazione è lacunosa.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
Comments are closed.