Cosa succederà al Reddito di Cittadinanza nel 2022? Per i detrattori che ne volevano l’abolizione cattive notizie: la misura rimarrà, ricevendo gli stessi finanziamenti del 2021. Questo è quanto stabilito all’approvazione del disegno di Legge di Bilancio 2022.
Nel comunicato stampa post CdM si legge che “Il Reddito di cittadinanza è finanziato con un ulteriore miliardo di euro ogni anno, confermando l’importo del finanziamento sui livelli del 2021“.
Tuttavia, non rimarrà tutto come prima. Prevista infatti l’attivazione del programma “Garanzia per l’Occupabilità del Lavoratori” (GOL) rivolto ai percettori del RdC oltre che a chi beneficia di un ammortizzatore sociale, ai cd. Neet e alle fasce svantaggiate e deboli.
I percettori del RdC potrebbero anche vedersi ridotto l’assegno già dopo 6 mesi, ma questo meccanismo di riduzione simile a quello che riguarda la Naspi varrebbe solo per i soggetti occupabili, l’importo non sarebbe toccato per minori, disabili e anziani. Tuttavia, alla seconda offerta di lavoro congrua rifiutata, dovrebbe scattare la sospensione del sussidio. Ci sarà inoltre una revisione e un rafforzamento dei controlli preventivi, per evitare che al Reddito di Cittadinanza possano accedere i “furbetti”, per i quali sono state spese ingenti risorse in questi anni.
Sempre nel comunicato stampa viene anticipato che “vengono rafforzati i controlli e introdotti correttivi alle modalità di corresponsione, che prevedono una revisione della disciplina delle offerte di lavoro congrue, un decalage del beneficio mensile per i soggetti occupabili, sgravi contributivi per le imprese che assumono i percettori del reddito e benefici fiscali per gli intermediari.”
Vediamo quindi come cambia il Reddito di Cittadinanza con la nuova Legge di Bilancio.
Al Reddito di Cittadinanza per il 2022 sono destinati circa 8,6 miliardi di euro. A causa del crescente numero di richieste dovuto alla crisi generata dalla pandemia, già nel 2021 la misura è stata rifinanziata, da ultimo con la recente approvazione del Decreto Fiscale che ha stanziato ulteriori 200 milioni di euro.
Oltre ai fondi già previsti dalla normativa vigente, la Legge di Bilancio 2022 stanzierà ulteriori risorse fino a giungere alla stessa copertura prevista per il 2021.
Non è stata solo la crisi della pandemia a richiedere uno sforzo maggiore per la copertura del Reddito di Cittadinanza: una discreta porzione di fondi è finita infatti nelle mani di chi al RdC non ha diritto. Chi ha percepito indebitamente il sostegno dovrà ovviamente restituirlo, ma il recupero non è immediato, di fatto quelle risorse sono quindi da intendersi bloccate.
Per questo motivo il nuovo anno e la nuova Manovra dovrebbero portare nuove misure volte al rafforzamento dei controlli preventivi e delle procedure per l’ottenimento del sostegno.
Ricordiamo che per poter accedere al RdC il nucleo familiare deve essere in possesso di:
un valore ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);
un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;
un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).
un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.
Nessun componente del nucleo familiare deve inoltre possedere:
autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, co.1 del D.Lgs. n. 171/2005).
Infine, il richiedente non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, nonché esser stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per i delitti previsti dagli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640-bis del codice penale, per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.
In questo caso sarà predisposto un elenco di percettori da inviare preventivamente al Ministero della Giustizia per verificare la presenza di condannati in via definitiva.
Il Reddito di Cittadinanza non è solo una misura di assistenza ma nasce per il reinserimento lavorativo dei richiedenti.
Per questo motivo i destinatari del sostegno devono sottoscrivere un Patto per il Lavoro presso i Centri per l’Impiego o un Patto per l’inclusione sociale nel caso di bisogni più complessi. Nel primo caso, per mantenere il beneficio è necessario accettare almeno un’offerta di lavoro nei 18 mesi.
Qui intervengono le nuove regole, con la sospensione dell’assegno al rifiuto della seconda offerta di lavoro. Inoltre, il programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) prevede il potenziamento delle risorse presso i Centri per l’Impiego.
Inoltre, si decadrà dal sussidio anche in caso di mancata presentazione presso il Centro per l’Impiego. Vengono modificati i criteri con i quali l’offerta di lavoro viene ritenuta congrua, che potrà adesso essere anche a tempo determinato, fino a 80 chilometri da casa, part time, in somministrazione per almeno tre mesi e ovunque in Italia per i contratti stabili.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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