Siamo alla vigilia di un cambiamento epocale, la scomparsa del denaro liquido per fare spazio solo ed esclusivamente a quello digitale? I tempi sono ancora lunghi, ma è chiaro che si va sempre più in quella direzione.
Sarebbe una vera e propria rivoluzione, non c’è che dire. Più o meno simile a quandi si passò dal pagare solo con oro o argento alle monete così come le intendiamo oggi. I vantaggi di una operazione del genere sono evidentissimi. Non si tratta solo di limitare l’attiività in nero. Si tratterebbe in un colpo solo di annullare la possibilità di commettere la quasi totalità dei reati. Senza denaro liquido, e con pagamenti solo digitali, non ci sarebbe più la possibilità di fare rapine in banca, ma anche solo di fare uno scippo. Anche la cessione di droga diventerebbe impossibile, e via discorrendo.
La via è quella, ma i tempi sono lunghi, e probabilmente non ci sarà neanche la volontà politica di andare fino in fondo. Il lavoro in nero in molte territori è una sorta di ammortizzatore sociale. Permette a tanti di avere un reddito più o meno legale, frutto del proprio lavoro. Lavoro e reddito che non avrebbero altrimenti, atteso che un contratto regolare è spesso insostenibile per un datore di lavoro.
Quando periodicamente in Italia si parla di ridurre la cifra massima “spendibile” in contanti sono in tanti a lamentarsi. Alcuni anche con giustificazioni singolari. Un deputato di Forza Italia disse che in questo modo sarebbe stato impossibile per uno sposato fare un regalo ad un’amica, atteso che il tracciamento del pagamento sarebbe stato visibile dalla consorte. Un provvedimento del genere sarebbe stato di grande nocumento per il settore della gioielleria.
Magari è anche vero, ma non è certamente un argomento sostenibile. Sta di fatto che al momento ci sono almeno due problemi irrisolti. Il primo è la sicurezza del sistema. Si stanno facendo grandi passi in avanti in tal settore. Ma come per il doping nello sport, se da una parte ci sono controlli sempre più stringenti, dall’altra ci sono sistemi sempre più sofisticati per sfuggire ai controlli. Lo stesso problema è in questo settore.
C’è poi, più facilmente risolvibile, il problema dei costi. Oggi pagare, o accettare un pagamento, digitale costa, spesso non è conveniente. Ma è una questione politica. Il vantaggio economico sarebbe tale che lo Stato potrebbe, a prezzi calmierati, accollarsi il costo del tutto.
Per assurdo, ed inconfessabile, che possa sembrare, il problema maggiore è di carattere sociale. Il lavoro in nero è un ammortizzatore sociale i tanti aspetti. Certo si va verso un uso sempre più esteso dei pagamenti digitali. E per importi sempre più bassi. Al momento in Italia siamo a 2000 euro. Il tetto si abbasserà, ma non potrà mai, almeno in tempi più o meno lunghi, ridursi a zero.
by Liberato Ferrara Area Imprese Network
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