Ecco il nuovo calendario fiscale.
Approvato in Consiglio dei Ministri il quarto step di quello che sembra un interminabile Decreto Legge che, in passato, ha purtroppo lasciato indietro misure e categorie di lavoratori che davano l’impressione di avere una presenza quasi scontata in un periodo storico così concitato e delicato come quello che stiamo vivendo.
Approvato in Consiglio dei Ministri il quarto step di quello che sembra un interminabile Decreto Legge che, in passato, ha purtroppo lasciato indietro misure e categorie di lavoratori che davano l’impressione di avere una presenza quasi scontata in un periodo storico così concitato e delicato come quello che stiamo vivendo.
Ciò di cui stiamo parlando è sicuramente il rinvio di una serie di adempimenti fiscali che, probabilmente, lasciano un po’ di respiro ad un Paese (come tanti) attanagliato da quest’interminabile pandemia.
La prima data importante da dover segnare su questo nuovo ed insolito calendario fiscale è il 10 dicembre: questo è il termine, grazie alla proroga prevista dal Governo, per i soli titolari di partita IVA, per la presentazione della dichiarazione dei redditi, del modello 770, Irap e per le certificazioni uniche per i lavoratori autonomi.
Ma attenzione questo termine si snoda in più livelli:
Tale termine viene spostato al 30 aprile 2021 per le imprese che nel primo semestre dell’anno corrente hanno registrato una riduzione di fatturato del 33%;
La proroga al 30 aprile del secondo acconto IRPEF è riservata esclusivamente agli ATECO menzionati nei precedenti decreti e attualmente presenti in zona rossa ed arancione;
Per chi non è presente in zona rossa potrà usufruire di quest’ulteriore termine nel 2021 solo se ha un volume di fatturato inferiore a 50 milioni di euro ed ha registrato un calo del fatturato stesso del 33% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
Nel filone delle scadenze fiscali presenti nel mese di dicembre non possiamo non parlare dell’IMU, la quale, ricordiamo, ha come termine ultimo il 16 dicembre. Anche qui bisogna precisare che non tutti i soggetti saranno tenuti al pagamento di quest’imposta.
Infatti, revisionando il testo del precedente Decreto Ristori bis, ora non sarà più necessaria la coincidenza fra gestore e proprietario dell’immobile in cui viene esercitata l’attività permettendo di poter usufruire di quest’agevolazione a più soggetti.
Alla stessa data era prevista la scadenza per i pagamenti di contributi INPS, per i versamenti IVA e per le ritenute IRPEF che ora slittano al 16 marzo 2021 per chi ha avviato la sua attività prima del 2019 se ha registrato in quest’anno un volume di fatturato minore a 50 milioni ed un calo di questo del 33% a novembre 2020 rispetto al 2019; per chi ha iniziato la propria attività nello stesso mese dello scorso anno potrà usufruirne indipendentemente dal fatturato, al pari di tutte quelle attività sospese dal DPCM dello scorso 3 novembre.
Proseguiamo nello scandire questo nuovo calendario fiscale parlando dell’acconto IVA, il quale rimarrà invariato data la sua mancanza all’interno di quest’ultimo Decreto. Entro la stessa data ricorre la scadenza degli elenchi Intrastat.
Concludiamo arrivando al 31 dicembre 2020, data in cui vi sarà il termine per l’invio della dichiarazione IMU con cui il soggetto interessato potrà comunicare al Comune in cui è ubicato l’immobile ove si svolge l’attività, eventuali variazioni, oggettive o soggettive, che impattano sul calcolo dell’imposta.
by Jacopo Roccella Area Imprese Network
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