IL VENERDI – 10/2015

MADE IN ITALY: QUALI REGOLE?

Non è detto che un bene Made in Italy sia prodotto interamente nel nostro Paese. <<Un prodotto può contenere l’indicazione “Made in Italy” quando nel nostro Paese è avvenuta l’ultima “trasformazione” o “lavorazione sostanziale”>>, spiega Domenico Bocchetti, professionista di Napoli che fornisce consulenza in amministrazione aziendale e pianificazione fiscale internazionale. <<Se anche uno o più semilavorati fossero prodotti all’estero ma assemblati in Italia il bene potrebbe fregiarsi della dicitura. La discriminante quindi è valutare se l’attività svolta in Italia, che sia di trasformazione o assemblaggio, non abbia carattere di marginalità ma abbia “senso economico” rilevante. La circostanza costituisce uno degli aspetti più discussi, specie in considerazione di operazioni doganali di comune praticabilità come “la temporanea esportazione” che permette a prodotti per buona parte lavorati all’estero di non perdere il prestigio del Made in Italy, cavallo di battaglia dell’economia italiana e destinatario di provvedimenti legislativi di tutela e finanziamento>>.